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Studi e Ricerche

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24 Aprile 2025

Dealcolati e low alcol: come cresce la domanda in Italia all’estero

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di FEDERVINI federuser | in 
 Studi e Ricerche

La crescente curiosità verso i vini dealcolati (a gradazione alcolica inferiore allo 0,5%) o a bassa gradazione alcolica (inferiore alla gradazione minima del vino prevista ovvero 8,5% vol. o 9% vol. a seconda della zona viticola) sta aumentando sia nel mercato italiano che in quelli esteri, come dimostrano i dati elaborati dall’Osservatorio Federvini in collaborazione con Nomisma e Tradelab.

Secondo un’indagine di TradeLab dedicata a “Giovani e vino nel mercato dei consumi fuori casa”, tra i giovani italiani tra i 23 e i 34 anni cresce l’interesse verso queste nuove proposte: nonostante la percentuale di persone che hanno già provato queste bevande sia ancora bassa (8%) il 43% si dice intenzionato a consumarle, mentre il 66% è già consapevole dell’esistenza di prodotti dealcolati e low alcohol.

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Fonte: TradeLab - “Giovani e vino nel mercato dei consumi fuori casa”

 

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Fonte: TradeLab - “Giovani e vino nel mercato dei consumi fuori casa”

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Fonte: TradeLab - “Giovani e vino nel mercato dei consumi fuori casa”

Guardando ai mercati esteri, la Consumer Survey condotta da Nomisma sui giovani tra 23 e 35 anni residenti negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna, dimostra una crescente tendenza verso prodotti alternativi al vino tradizionale. In media, il 72% degli intervistati ha consumato almeno una volta vino a bassa gradazione alcolica, mentre il 58% ha provato vino dealcolato negli ultimi 12 mesi. Il riscontro è in generale positivo: il 26% dichiara di preferire soluzioni con gradazioni più leggere o completamente senza alcol. Le motivazioni sono varie: domina la curiosità (45%), seguita dal desiderio di adottare uno stile di vita diverso (39%) e dalla volontà di limitare il consumo di alcol, senza però rinunciare al piacere di un buon bicchiere di vino (31%).

A guidare il trend sono Stati Uniti e Germania. Negli USA, questa trasformazione riflette il rapido cambiamento delle preferenze dei consumatori, quali una maggiore consapevolezza ambientale, e l’interesse crescente per bevande dai profili più leggeri. In Germania, invece, il successo del vino dealcolato si lega soprattutto alla consolidata propensione per l’innovazione tecnologica, che ha reso possibile, in tempi brevi, la produzione per un pubblico definito.

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Fonte: elaborazioni Nomisma Wine Monitor su dati NIQ

Come evidenziano i dati elaborati da Nomisma, le vendite di vino dealcolato sono aumentate significativamente in Germania a e negli Stati Uniti.
Nei primi mesi del 2025, il consumo tedesco ha raggiunto 22,3 milioni di bottiglie, per un valore complessivo di 82,8 milioni di euro. Entrando nel dettaglio, i vini fermi dealcolati hanno totalizzato 7,2 milioni di bottiglie vendute, pari a 23,2 milioni di euro, mentre la categoria degli sparkling ha registrato numeri ancora più rilevanti: 15,1 milioni di bottiglie, per un valore di 59,6 milioni di euro.

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Fonte: elaborazioni Nomisma Wine Monitor su dati NIQ

Negli Stati Uniti, il consumo rappresenta lo 0,4% delle vendite complessive di vino. Nel corso dei primi mesi del 2025, le vendite hanno raggiunto i 9,4 milioni di bottiglie, per un valore di 87,3 milioni di euro, A trainare il segmento sono soprattutto i vini fermi, con 6,2 milioni di bottiglie vendute e un valore pari a 61 milioni di euro. Seguono i vini sparkling, che negli Stati Uniti registrano un consumo pari a 3,1 milioni di bottiglie, corrispondenti a 26,3 milioni di euro.
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Fonte: elaborazioni Nomisma Wine Monitor su dati NIQ

Passando ai vini di bassa gradazione alcolica, ovvero con un tenore alcolico inferiore al 10%, la Germania mostra un interesse crescente anche per questo segmento, nei primi mesi del 2025, il
consumo ha raggiunto i 32,8 milioni di bottiglie, per un valore totale di 98,6 milioni di euro. All’interno di questa categoria, i vini fermi si attestano su 15,8 milioni di bottiglie vendute, con un giro d’affari pari a 67,4 milioni di euro. Gli sparkling, invece, registrano 17 milioni di bottiglie consumate, corrispondenti invece a 31,2 milioni di euro. Nel complesso, i vini a bassa gradazione rappresentano attualmente l’1,9% del mercato vitivinicolo tedesco. Pur trattandosi di una quota ancora contenuta, il segmento è in costante crescita: negli ultimi tre anni, infatti, le vendite sono aumentate del 7% in valore e del 5% in volume.

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Fonte: elaborazioni Nomisma Wine Monitor su dati NIQ

Negli USA, nello stesso periodo, il consumo di vini parzialmente dealcolati ha raggiunto livelli anche più alti. Nei primi mesi del 2025, sono state vendute 302,1 milioni di bottiglie, per un valore di 1,8 miliardi di euro. A dominare la scena sono ancora una volta i vini fermi, son 285 milioni di bottiglie vendute, pari a un fatturato di 1,6 miliardi di euro. Gli sparkling seguono con 16,8 milioni di bottiglie, per un valore di 183 milioni di euro. Nonostante la diminuzione di vendite rispetto al 2023 – con un calo del 14% in valore e 17 % in volume – il segmento dei vini a bassa gradazione alcolica continuano a occupare una posizione significativa nel mercato statunitense, rappresentando l’8,3% delle vendite complessive di vino.

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 Fonte: elaborazioni Nomisma Wine Monitor su dati NIQ

TradeLab - “Giovani e vino nel mercato dei consumi fuori casa”

Photo credit: Freepik

 

 

 

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