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13 Maggio 2020

Food & Wine Tourism Forum: le sfide del turismo enogastronomico al tempo del Covid

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di Redazione | in 
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Si è conclusa la quarta conference del Food & Wine Tourism Forum, l’evento di aggiornamento e riflessione sulle sfide del turismo enogastronomico organizzato dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, con la direzione scientifica di Roberta Milano. Il tema affrontato insieme ai relatori Alessandra Priante, direttore Europa UNWTO, e Michil Costa, imprenditore alberghiero, presidente Maratona dles Dolomities, è stato quello della “Sostenibilità” e di come affrontare la ripresa. A moderare l’incontro c’erano Mauro Carbone, direttore dell’Ente Turismo LMR, Roberta Milano, direttore scientifico del Forum e Stefano Mosca, direttore dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. 

È stato un momento di grande riflessione con punti di vista differenti sul futuro da re-immaginare e riprogettare. Quello di Priante legato a dati e previsioni, con uno sguardo alla situazione internazionale, quello di Costa incentrato sui valori dell’umanità, sulla figura centrale della “persona”. Questa crisi accelera l'urgenza di scelte nette nella strategia e azioni concrete. Entrambi concordano sulla necessità di non tornare alla “normalità” dopo l’emergenza, ma di vederla come opportunità sostanziale per un futuro “Sostenibile”. Da una parte puntando sulla programmazione e dall’altra sui valori di “cura” e responsabilità. 

La situazione che stiamo vivendo è particolarmente complicata e inaspettata. Dai dati dello “Special focus on the Impact of Covid-19 dell’UNWTO World Tourism Barometer” presentato qualche giorno fa, rappresentano per il settore del turismo un colpo senza precedenti. La pandemia ha ridotto gli arrivi di turisti internazionali nel primo trimestre del 2020 a una frazione di quello che erano un anno fa. I dati disponibili indicano una diminuzione a due cifre del 22% nel primo trimestre del 2020, con arrivi a marzo in calo del 57%. Questo si traduce in una perdita di 67 milioni di arrivi internazionali e circa 80 miliardi di dollari persi in esportazioni. L'impatto della perdita di domanda nei viaggi internazionali potrebbe tradursi in: perdita di 850 milioni a 1,1 miliardi di turisti internazionali; perdita di 910 miliardi di dollari a 1,2 trilioni di dollari di entrate da esportazione del turismo. Gli scenari attuali indicano un possibile calo degli arrivi dal 58% al 78% per l'anno. Gli scenari per il 2020 si basano su tre possibili date per la graduale apertura delle frontiere internazionali: scenario 1 (-58%) basato sull'apertura graduale delle frontiere internazionali e sull'allentamento delle restrizioni di viaggio all'inizio di luglio.

Scenario 2 (-70%) basato sulla graduale apertura delle frontiere internazionali e sull'allentamento delle restrizioni di viaggio all'inizio di settembre; scenario 3 (-78%) basato sulla graduale apertura delle frontiere internazionali e sull'allentamento delle restrizioni di viaggio solo all'inizio di dicembre. Per  Priante il turismo sostenibile è parte di una narrazione accattivante moderna e deve fare parte di noi. Le case history devono servire da ispirazione. L’Austria per esempio prevede nel suo mandato ministeriale “Turismo e Sostenibilità” insieme. 

L’emergenza di questo periodo ha permesso di mettere al centro l’importanza del “Turismo”. Un settore che in Italia non ha mai previsto una programmazione a medio e lungo termine. Dalle varie analisi internazionali emerge che la pianificazione e la preparazione di alcuni paesi si è rivelato un aspetto fondamentale per una reazione vincente alla crisi attuale. A livello internazionale i paesi si stanno muovono con gradualità e tempistiche differenti. Le misure di sostegno immediate che lo Stato italiano ha dato alle piccole e medie imprese devono necessariamente essere accompagnate da un piano di ripartenza chiaro e condiviso. È importante che l’Italia sia presente nel dialogo internazionale. Ma prima di tutto bisogna fare un’analisi di scenario, un’analisi seria e rigorosa della nostra offerta, un’attuazione di protocolli sanitari, tra le poche azioni utili al momento disponibili, e un’attenzione alle “best practice” degli altri paesi. 

Si riporta quella del Portogallo che al momento basa il suo piano di ripresa su pilastri chiari: sostegno alle imprese, ripristino della fiducia, perché un Paese senza fiducia non va da nessuna parte, cambio nella narrazione della comunicazione e protocolli sanitari con certificazione statale che potrà rassicura il turista. Queste azioni se non saranno possibili a livello nazionale lo dovranno essere a livello locale. Collaborazione e condivisione saranno le parole chiavi per una buona riuscita.

La programmazione in molti paesi è già ripartita, tra gli esempi di buone pratiche ricordiamo il Portogallo, la Grecia e la Croazia che stanno addirittura già comunicando gli eventi del prossimo novembre. La Commissione Europea parla del grande meeting sul turismo sostenibile in programma per l’autunno 2020. L’Italia per non retrocedere e stare al passo deve colmare il gap rispetto agli altri paesi seguendo il loro esempio, senza dimenticare i problemi legati all’impatto economico come quello della disoccupazione. La disoccupazione rappresenta il costo sociale più altro del momento e del prossimo futuro. In Europa si parla di 27 milioni di posti di lavoro a rischio e globalmente tra i 100 e i 200 milioni di posti di lavoro a seconda degli scenari. Diversamente da quanto si sostiene fino ad oggi, non dobbiamo dimenticare le azioni verso il mercato internazionale. 

Ci sono in atto degli accordi bilaterali e multilaterali, anche al di fuori dell’area Schengen, che fanno comprende quanto sia impossibile immaginare una ripresa del turismo senza i turisti internazionali. Molti paesi e molte destinazioni si sono specializzati negli anni verso segmenti di mercato estero. Per Costa il tema della “Sostenibilità” non è intimamente legato al turismo. La “Sostenibilità” sta nel collegamento tra noi e il mondo, è il bene comune, è umanità. Questo periodo rappresenta un’opportunità per non tornare indietro alla normalità. Non si deve pensare ad una ripartenza ma ad una trasformazione. Ognuno di noi ha un posto in questo mondo e abbiamo la possibilità di scegliere. Costa per esprimere questo concetto cita Aristotele e dice che noi possiamo diventare la migliore versione di noi stessi. Bisogna essere coraggiosi nelle scelte e per cambiare bisogna anche dare ed esprimere valore. Il suo valore aziendale è il valore personale. L’aspetto della “cura” è fondamentale: la cura della lingua, la cura dell’”inutile”; la persona sta al centro; è indispensabile essere responsabili attraverso l’autovalutazione. Per essere sostenibili non si può pensare economicamente, ma produrre valore attraverso l’umanità, almeno nell’immediato.

Le aspettative nei confronti della politica sono di un piano chiaro e preciso nei confronti di quelle strutture ricettive che hanno dimostrano di avere progetti ambientali sostenibili e di un sostegno alla qualità che rimane strettamente legato alla politica dei prezzi che non può prevedere un abbassamento sotto un limite sostenibile.

 

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