Nel 2025 i primi vini del Colle Palatino a Roma
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Tra quattro anni si potrà brindare con il primo calice del vino nato all'ombra del Colosseo, da un vigneto realizzato sul Colle Palatino della Capitale.
La ricerca storica e archeologica sui vini di eccellenza nell’antica Roma ha portato alla conoscenza di un antichissimo vitigno autoctono che Plinio chiama “uva pantastica”, da cui deriva il vino Bellone, coltivato nella provincia di Roma e in quella di Latina.
La coltivazione della vite è sempre stata di rilevante importanza per tutte le civiltà che si sono susseguite nel corso della storia ed ebbe un ruolo molto importante anche nel corso della civiltà romana. I Romani furono eccellenti viticoltori: sono state infatti ritrovate tracce archeologiche di trincee della coltivazione della vite, per lo più a filari, spesso anche ad alberello per la vite così detta “maritata”.
Il Parco archeologico del Colosseo conserva ancora nella sua toponomastica delle aree chiamate “vigna”, nel senso più esteso del termine, ovvero orti, e nelle indagini archeologiche e nelle carte storiche la presenza dei vigneti è ben documentata.
Da qui l’idea di impiantare una piccola vigna, in un ambito del Colle Palatino denominato appunto “Vigna Barberini”, dall’omonima famiglia romana che nel XVII secolo ne deteneva la proprietà. Attualmente una piccola area della terrazza accoglie già delle piante da frutto, il fico sacro delle origini e altre tra le più antiche specie.
Un'azienda vitivinicola laziale ha realizzato il piccolo vigneto. È stato messo a dimora nell'aprile scorso con barbatelle appunto della varietà Bellone. Il progetto ha l'obiettivo di esaltare il legame culturale ed etico che l'area mantiene con le origini agricole della civiltà romana. La produzione nel 2025 sarà in totale di circa 500 bottiglie. Il vino non sarà un prodotto commerciale e non sarà in vendita.