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L'arte del bere

Un panorama a 360° all'insegna del gusto e dello stile mediterraneo

09 Dicembre 2020

Il Ruchè di Castagnole Monferrato brinda al successo della neonata Riserva

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di Redazione | in 
Arte del bere

Una famiglia da 1 milione di bottiglie. Così si definisce l’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato, piccola ma preziosa denominazione unica nel proprio genere. Collocato all’interno del territorio proclamato “Patrimonio dell’Umanità” all’Unesco (Langhe, Roero e Monferrato), il “mondo” del Ruchè è un bell’esempio di come lo spirito di squadra possa dare grandi risultati.

Tra cui l'ottenere la Docg nel 2010 e l’introduzione della tipologia Riserva nel 2020, che prevede un affinamento di 24 mesi prima della commercializzazione.

«Questi traguardi sono stati per noi fondamentali perché hanno portato il nostro vino ad entrare nell’Olimpo dei migliori vini d’Italia, ovvero quelli riconosciuti con la Docg, vertice della piramide della qualità in Italia. La tipologia Riserva, risultato più recente, permette a chi lo desidera di produrre un vino più complesso, capace di affinare per lungo tempo e acquisire valore alla stregua dei grandi fratelli piemontesi», dichiara il presidente Luca Ferraris.

I dati di produzione 2020 sul 2019 sono stabili con un positivo di 243 bottiglie e un totale di 902.197 fascette applicate. Stabili anche i dati di vendita.

Il Ruchè è parte del patrimonio italiano degli autoctoni da riscoprire, piccole perle dell’enologia che offrono un vero valore aggiunto alla nostra identità. «Al mondo non esiste un altro vitigno come il Ruchè, varietà semi aromatica il cui carattere inconfondibile è contraddistinto dal sentore di rosa e dalle spezie», spiega Ferraris.

L’Associazione Produttori è un ente no-profit che riunisce aziende di piccole, medie e grandi dimensioni, condotte da produttori appassionati, che mettono a disposizione il proprio tempo e condividono competenze ed esperienze. «Uno spirito di squadra che ha permesso, in pochi anni, di ottenere risultati importanti per l’immagine ed il mercato del prodotto in Italia e all’Estero. Tra i risultati più recenti, l’ingresso di questo vino nei mercati di monopolio del Nord Europa», conclude. 

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