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Studi e Ricerche

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09 Agosto 2018

Prosecco Conegliano Valdobbiadene: export a +6,9%

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di Redazione | in 
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Vendite estere in aumento per il  Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. I dati elaborati dal Cirve di Conegliano evidenziano che l'Italia continua a rappresentare il paese ove vengono "bevuti più calici" di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, il mercato estero comunque non lesina soddisfazioni. 

Si registra infatti un +6,9% a valore (€) nelle esportazioni totali pari a +1,8% del volume totale di bottiglie vendute nel 2017 rispetto al 2016, a dimostrazione della crescente percezione di qualità del prodotto nei mercati e di un posizionamento di prezzo che ne riconosce l'eccellenza qualitativa rispetto al mondo del Prosecco in generale: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore rappresenta infatti l'apice della piramide qualitativa del Prosecco.

Prendendo in esame i paesi di "tradizionale" esportazione per lo spumante di Conegliano Valdobbiadene emerge il Regno Unito che si posiziona al primo posto nell'incremento delle vendite con un +36,5% a valore (2017 verso il 2016), seguito dall'Austria con +17,1%. La classifica per variazione positiva vede poi, andando Oltreoceano, gli Usa con una crescita del 16,1%, e, tornando in Europa, la Germania che segna un +8,6%.

Negli ultimi anni il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg è presente anche in paesi del nord e dell'est europeo in cui l'aumento di vendite è più che apprezzabile, ma il successo maggiore si ottiene in Russia con una variazione positiva del 25,7% a volume (2017 vs 2016). Uno sguardo attento va all'Estremo Oriente, nello specifico a Cina e Hong Kong, dove il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg conta un +1,3% che auspica di migliorare significativamente grazie ad attività di valorizzazione e formazione studiate per questi mercati.

"Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, sia in Italia che all'estero, commenta Innocente Nardi, presidente del Consorzio per la tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, continuiamo nel nostro intento di valorizzare il nostro prodotto coinvolgendo un pubblico sempre più ampio di neofiti che si avvicinano al mondo dell'enogastronomia di qualità,  e nello stesso tempo testimoniano l'impegno dei produttori del Conegliano Valdobbiadene verso una sempre maggiore ricerca di innovazione."

La prossima vendemmia

La vendemmia 2018 nel Conegliano Valdobbiadene si presenta sotto i migliori auspici. Si prevede di raccogliere i grappoli con qualche giorno di anticipo rispetto alla media annuale della Denominazione grazie all'andamento climatico favorevole della stagione: un giusto equilibrio di pioggia, sole e ventilazione.

L'andamento climatico del 2018 nel Conegliano Valdobbiadene è stato infatti caratterizzato da un inverno piuttosto fresco, un inizio primavera altrettanto fresco, che ha determinato un germogliamento in linea con le medie annuali. Si è poi registrato un aumento delle temperature e una buona piovosità, intervallati da giornate soleggiate non molto calde. Questo ha portato a un'accelerazione della parte vegetativa con un'anticipazione della maturazione delle uve rispetto alla norma, condizioni queste che preludono ad una annata di ottima qualità.

In questi giorni fervono i preparativi dei viticoltori che completano le ultime operazioni viticole utili a garantire le migliori condizioni per il completamento della maturazione della Glera e quindi per prepararsi alla vendemmia che nella Denominazione, come di consueto, inizierà prima nell'area orientale, verso Conegliano e Vittorio Veneto. Dopo una settimana circa sarà coinvolta l'area centrale, dalle colline più impervie e le rive più ripide, per poi terminare, una ventina di giorni dopo l'inizio, nell'area di Valdobbiadene, dove storicamente il clima un po' più freddo fa ritardare la raccolta. 

Proprio per le caratteristiche del territorio, contraddistinto da pendii molto ripidi e da saliscendi difficilmente accessibili ai macchinari, sono richieste 6/700 ore per ettaro l'anno di lavoro manuale rispetto alle medie di 150/200 ore lavoro per ettaro delle zone pianeggianti, dove la meccanizzazione è avanzata. La stessa vendemmia, chiamata per questo "eroica", rappresenta il momento di massima ingegnosità dei viticoltori del territorio.

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