Vini e riso alleati con il marmo per guardare oltre la crisi
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Tutti insieme appassionatamente, soprattutto se attorno si è sta scatenando un temporale. La Valpolicella gode di un tempo variabile, tendente più al sereno che alla pioggia, ma quanto durerà con l'aria di crisi che tira? Meglio correre ai ripari, unire le forze anche con la pianura veronese, tramandare la sapienza del produrre vino, costruire il futuro su basi solide come la pietra della Lessinia.
Vino, marmo e riso, unitamente a tradizioni gastronomiche e bellezze paesaggistiche e culturali, da questa 58a edizione del Palio del Recioto si sono promesse amore e fedeltà. Almeno a parole, annunciando fatti concreti e voglia sincera di costruire un matrimonio capace di portare in alto un modello di sviluppo ed esportarlo nei mercati mondiali. Il come ancora non è chiaro, ma a detta di molti i tempi sono maturi.
La Valpolicella si è mostrata più unita che mai al convegno di apertura del Palio negrarese, facendo sfilare associazioni, consorzi e big del mondo economico e imprenditoriale veronese nella sala auditorium della Cantina Valpolicella, gremita come nelle più grandi occasioni. «La Valpolicella: un territorio da esportare» il titolo scelto dagli organizzatori, un mega contenitore dove hanno trovato spazio e senso non solo il Consorzio tutela vini Valpolicella, l'associazione di ristoratori Tavole della Valpolicella e la Strada del Vino Valpolicella - che già nel nome tradiscono la loro appartenenza allo stesso terroir - ma anche il Centro servizi marmo e il Distretto del marmo e delle pietre del Veneto, la Camera di Commercio di Verona e l'Ente fiera di Verona, l'Università, nonché l'Ente fiera del riso di Isola della Scala.
fonte: www.larena.it