Rivoluzione ultra leggera
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La domanda di drink low alcol ed analcolici sta crescendo. L’industria l’asseconda e la legge l’incentiva. Ecco la risposta dei professionisti del banco bar: tra drink vergini, sodati, dietetici, mocktail e nel ghiaccio
Cresce il mercato dei leggeri: ne abbiamo le prove. L’ultima conferma arriva da “Alcohol trends - markets and innovations”, uno studio su scala mondiale condotto da Business Insights. L’indagine, pubblicata nel 2009, ha fatto brindare molti. Specialmente i produttori di analcolici, birre leggere e ready to drink. Stando alle previsioni della ricerca si prevedono grandi crescite, già nel breve periodo. Le vendite di birra sarebbero pronte a raggiungere nel 2011 i 210 milioni di ettolitri, con il Medio Oriente e l’Africa che contribuirebbero alla crescita globale per il 6%, il Centro e il Sud America per il 19,5%, l’Europa dell’Est per un altro 19,5% e l’Asia con un vero botto: +55%. Un risultato analogo dovrebbe ottenerlo, incrociando le dita, anche il vino. Secondo gli analisti i fattori che stanno incidendo nella crescita delle bevande ”light” sono sostanzialmente quattro: l’incremento nella richiesta di prodotti-benessere e di bevande poco alcoliche; l’esigenza di socializzare, ma senza per questo dover alzare troppo il gomito (fatto più comune nei Paesi nordici); il progresso nella domanda di prodotti sempre più dolci e fruttati e, non da ultimo, l’aumento dei consumi di drink alcolici tra le giovani adulte.
fonte: www.b2b24.ilsole24ore.com