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Notizie ed opinioni dal mondo dei vini, spiriti e aceti

03 Maggio 2010

La rivincita dei tanti vitigni autoctoni

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di Federvini | in 
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In pochi anni è diventato il simbolo vincente degli "autoctoni", il Davide che ha sconfitto il Golia, rappresentato dai vitigni internazionali o meglio "apolidi". La consacrazione l'ha avuta all'apertura del Vinitaly quando è stato stappato un Mathusalem di 6 litri, firmato idealmente dai tremila viticoltori, per tenere a battesimo la Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore. È indubbiamente questo vino spumante la bandiera, in primis degli autoctoni, in secondo luogo di un territorio-distretto dove non c'è un'azienda leader ma una diffusa e vivace micro imprenditorialità.
Non sono ancora disponibili i dati definitivi 2009 ma la produzione di questo vino, per lungo tempo snobbato dai critici, definito spesso «frizzantino», dovrebbe aver avuto un incremento dell'8% sul 2008 (57.434.000 bottiglie con un giro d'affari di 370mila euro e un export del +30%).
Un risultato davvero significativo soprattutto se si analizza nel medio periodo perché tra il 2003 e il 2008 la produzione è cresciuta del 45 per cento. Insomma, una realtà che ricorda, con le dovute distanze, il re delle bollicine, ovverosia lo Champagne, territorio dove da secoli è stata portata avanti una politica da distretto (turismo, ristorazione, cura dell'ambiente eccetera).
Il difficile giunge ora, nel momento della grande crescita, dove l'attenzione alla qualità e al prezzo dovrà essere molto oculata, così come la cura verso l'innovazione, rivolta alle attese del mercato. E non è un caso che un'azienda quale Astoria vini di Treviso (13.800.000 euro di fatturato, +1,9% nel 2009), risponde subito alle esigenze del consumatore (etilometro e benessere della tavola) con il primo spumante Cold Wine a bassa gradazione, 9,5°. Un successo, quello del Prosecco, di un vino spumante che è anche il risultato positivo ancora una volta di un distretto che si è consolidato nel tempo. Anche il Franciacorta docg (è severamente proibito definirlo spumante perché, come lo Champagne, ha ottenuto che il nome del territorio coincidesse con le bollicine) è prodotto in un distretto, molto visitato dagli appassionati di turismo del vino e nel 2009 dovrebbe veder confermate le 9.430.993 bottiglie vendute nel 2008. Insomma non ha guadagnato quote, ma neppure ha perso terreno, fenomeno invece che ha toccato profondamente lo Champagne (…)

 

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