Non semplice gestione dei disciplinari di produzione, ma network efficaci per i Consorzi
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Come difendere al meglio le nostre produzioni tutelate. Come comunicarle in maniera efficace, utilizzando tutte le opportunità offerte dai media digitali. Come gestire i disciplinari di produzione e gli strumenti di vigilanza online. Di questo e d'altro (il tema affascinante dell'"evocazione") si è parlato nella serie di semonari organizzati per le realtà consortili e associative facenti parte di OriGIn Italia.
Abbiamo voluto sottolineare quanto sia strategico fare rete tra realtà consortili - ha commentato il direttore Leo Bertozzi - "un concetto, quello della coesione, che è stato a più riprese ribadito e che ha offerto al termine di ciascun incontro ampi spazi di riflessione e confronto, per migliorare e sviluppare un approccio sempre più collaborativo e funzionale alla tutela delle nostre Indicazioni Geografiche. La formula delle testimonianze dirette si è confermata un ottimo strumento per creare sinergie efficaci e rendere le best practices un modello di sviluppo per azioni di successo anche per realtà consortili affini”.
Ripercorrendo nello specifico i contenuti dei singoli seminari, particolare attenzione è stata tributata al tema dell’evocazione, con specifici approfondimenti su cosa è e come riconoscerla, avvalendosi delle testimonianze dirette di due realtà consortili che hanno recentemente ottenuto importanti successi giurisprudenziali in termini di tutela internazionale: l’Aceto Balsamico di Modena IGP e il formaggio spagnolo Queso Manchego DOP, rispettivamente con gli interventi del direttore Federico Desimoni e del direttore del Consejo Regulador Pedro Condes Torres.
Interessante anche l’argomento disciplinari di produzione, a cui OriGIn Italia ha dedicato due incontri: il primo legato alla loro redazione, modifica e controllo, e l’altro su come si possa integrare il concetto di sostenibilità all’interno dei disciplinari stessi. “Le Indicazioni Geografiche – ha sottolineato ancora Bertozzi - rappresentano modelli di sviluppo rurale fondati sui territori e sulla qualità, e possono essere considerate esempi virtuosi di sostenibilità fin dalle loro origini. Per questo è importante inserire nei temi di dibattito il ruolo del mondo agricolo in tema di qualità alimentare, preservazione dell’ambiente e dell’ecosistema. Il continuo sviluppo del legame tra produttori locali, territorio di appartenenza e produzioni agricole attraverso le Indicazioni Geografiche costituisce, ad oggi, la strada maestra verso un sistema agroalimentare pienamente sostenibile per le comunità rurali di tutto il mondo. Tuttavia è auspicabile compiere un ulteriore passo avanti, che nella fattispecie equivale ad integrare nei disciplinari di produzione criteri che contribuiscono alla salvaguardia della biodiversità e dell’acqua, al benessere animale e allo sviluppo professionale dei lavoratori. A tal proposito è incoraggiante riscontrare la sempre più diffusa opinione che la sostenibilità stia diventando parte integrante della catena del valore e che sussista una crescente correlazione tra sostenibilità, profitto e fatturato”.
Un seminario è stato dedicato al ruolo dei social network nelle strategie di comunicazione e di come relazionarsi con i consumatori attraverso questo nuovo strumento, offrendo nuove ed interessanti fonti di ispirazione per chi all’interno delle realtà consortili ed associative rappresentate da OriGIn Italia si occupa di questo aspetto, delicato, che può esprimere una grande potenzialità non soltanto in ambito promozionale ma anche nella conoscenza del prodotto.
Restando nell’ambito della rete e delle sue opportunità, un seminario si è infine occupato della vigilanza online ed in particolare delle funzionalità della piattaforma VeRO nel contesto dell’e-commerce. Ciò, facendo riferimento all’Accordo per la proroga dei protocolli d’intesa sottoscritto a novembre 2018 da Mipaaft, e-Bay, Marketplaces GmbH, AICIG e FEDERDOC, per la realizzazione di attività di promozione, valorizzazione, informazione e tutela delle produzioni agroalimentari e vitivinicole della piattaforma online e-Bay. Il colosso dell’e-commerce infatti, non potendo verificare personalmente ciascun venditore ad esso iscritto, si impegna a perseguire tutte le attività di protezione delle Indicazioni Geografiche attraverso VeRO, il Programma di verifica dei diritti di proprietà che consente ai titolari di un diritto di proprietà intellettuale (come copyright, marchi registrati o brevetti) di segnalare le inserzioni che ne producono una violazione.
Per gestire stati di disequilibri tra offerta e domanda, occorre dunque che tutti gli attori della filiera rispettino i patti. “Del resto - continua il direttore di AICIG – Origin Italia- siamo tutelati da leggi europee recanti le norme di applicazione di regolamenti per quanto riguarda le organizzazioni di produttori e loro associazioni, le organizzazioni interprofessionali, le relazioni contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari e i piani di regolazione dell’offerta dei formaggi a denominazione di origine protette o indicazione geografica”.
Dalla necessità di tutela e di promozione della conoscenza dei nostri prodotti DOP e IGP - che rappresentano oltre 15 miliardi di fatturato - si può ambire alla difesa del prodotto, coinvolgendo in modo ancora più efficace tutti gli attori della filiera con l’attivazione dei piani produttivi - salutati da tutti con favore - autentico strumento utile per calmierare il mercato e la produzione, soggetta a molteplici variabili tra cui anche il cambiamento climatico.