Ecco i segreti di come arrivare a 90 anni e più d’età
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Li rivela indagine condotta in comunità ultranovantenni in Usa
(ANSA) - WASHINGTON, 4 MAG - Sono i cosiddetti "anziani tra gli anziani" e negli Stati Uniti sono il segmento della popolazione in più forte crescita: gli over-90. E ora, un nuovo studio senza precedenti, racconta alcuni dei segreti di chi arriva a questa età ed oltre. Tra i dati emersi dalla indagine su quasi duemila membri di una comunità di riposo per pensionati in South California, alcuni sono scontati, ma altri sorprendenti: ad esempio se da un lato la ricerca conferma una vita più lunga per chi fa esercizio fisico, lo stesso risultato non appare per quanto riguarda la magrezza. Anzi: l'analisi ha osservato che chi è un po' sovrappeso - ne' obeso ne' magro - sopravvive oltre i 90 più frequentemente. Condotto da Claudia Kawas della University di California, Irvine, lo studio ha confrontato i questionari compilati all'inizio degli anni '80 da 14.000 e più' residenti della comunità di riposo di Laguna Woods con i dati odierni degli stessi residenti sopravvissuti: tutti partecipanti sono stati sottoposti ogni 6 mesi ad esami clinici fisici e cognitivi. Degli originali 14.000 più di 1.600 sono ancora vivi ed hanno girato la boa dei Novanta: "chi ha fatto continuativamente ginnastica anche se per soli 15 minuti al giorno è decisamente vissuto più a lungo - ha commentato Kawas - allo stesso modo chi ha seguito attività sociali, come giochi da tavolo o club di lettura ha evidenziato longevità in aumento". "Per ogni ora trascorsa negli anni '80 dai partecipanti in qualche tipo di attività si è osservato un aumento della durata della vita che non è mai regredito". Nessun effetto-longevità invece dal consumo di vitamine, mentre è stato osservato in relazione all'uso di alcol: le persone che bevevano uno o due bicchieri di vino al di' hanno evidenziato una riduzione dei rischi di morte addirittura del 10-15%. Ma una delle più grandi sorprese è stato scoprire che degli anziani giudicati colpiti dal morbo Alzheimer, addirittura il 40% non aveva la malattia: i sintomi derivavano invece da mini-ictus cerebrali mai diagnosticati.
ANSA 04.05.2014