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Notizie ed opinioni dal mondo dei vini, spiriti e aceti

01 Luglio 2009

Assemblea generale Federvini: il settore rappresenta la voce dell’export più importante dell’industria alimentare italiana

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di Federvini | in 
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1 Luglio 2009

Si è svolta oggi a Roma, presso l’Hotel De Russie, l’Assemblea Generale della Federvini, Federazione Italiana Industriali Produttori Importatori ed Esportatori di Vini Acquaviti Liquori Sciroppi Aceti e Affini, in cui il presidente Lamberto Vallarino Gancia ha presentato i risultati dell’esercizio 2008-2009 in cui il settore registra ancora una volta il primato dell’export dell’industria alimentare italiana nel 2008 con 3.919,4 milioni di Euro.

Al suo primo anno di mandato Gancia ha sottolineato i risultati ottenuti fin qui con il recepimento del nuovo regolamento OCM che entra in vigore l’1 agosto pv e che ha dato nuove regole e procedure agli industriali del vino, ha portato la pubblicazione del Regolamento 110/2008 che definisce le acquaviti, i liquori e tutte le altre bevande alcoliche con una gradazione superiore a 15% vol, e il riconoscimento IGP dell’Aceto Balsamico di Modena.

Gancia ha anche sostenuto la necessità di divulgare e diffondere la cultura del bere responsabile fra i giovani e sostenuto con la campagna “Stile Mediterraneo”, ricordando che l’UNESCO vorrebbe fare della dieta mediterranea il primo patrimonio immateriale dell’umanità e in questo caso, lo Stile Mediterraneo si declina in un invito ad un approccio al bere sobrio, conviviale e assolutamente lontano dagli eccessi.

Sull’export e la promozione del made in Italy, il presidente di Federvini ha ricordato che i settori rappresentati hanno da quest’anno la possibilità di svolgere programmi di promozione nei Paesi terzi in aggiunta ai programmi di promozione già in essere sulla base degli strumenti della politica agricola comune. Per questo è stata richiesta una cabina di regia che sia funzione di tutta l’attività di promozione che coinvolge il settore.

Un riferimento importante è stato anche quello al semestre di Presidenza della Unione Europea da parte della Svezia con cui sarà necessario un confronto aperto e non condizionato dal diverso modo di considerare le bevande alcoliche ed il vino in particolare. Due visioni culturali diverse, alle quali si associano altrettanto diverse tradizioni produttive e abitudini di consumo che spesso si confrontano all’interno della Unione Europea. L’Italia, infatti, è contro la revisione della Direttiva sulla struttura delle accise sull’alcol e sulle bevande alcoliche che potrebbe portare la rimozione dell’accisa zero sul vino e sulle altre bevande fermentate.

Sui dati di mercato il settore registra una lieve diminuzione sui consumi interni ed una sostanziale tenuta della marca a testimonianza di una solidità ormai strutturale del sistema paese rappresentato da aziende affermate sui mercati internazionali e sufficientemente flessibili per assorbire gli effetti della crisi economica.

Il vino è sempre la bevanda alcolica più consumata dagli italiani (52%) seguito dalla birra (35%), spumanti e champagne (25%) mentre cresce l’apprezzamento per i cocktail poco alcolici anche durante la cena seguendo il fenomeno dell’happy hour che diventa una possibilità di “ottenere” un pranzo o una cena “in economia”. Nel corso dell’ultimo anno il 69% degli italiani ha bevuto almeno una bevanda alcolica e sono prevalentemente maschi e si rileva un leggero calo soprattutto fra donne e giovani uomini, rispetto al 2006, soprattutto da parte dei consumatori occasionali.

Infine la conferma di un dato già anticipato da Federvini e sostenuto nella campagna “Stile Mediterraneo” è quello che emerge anche dall’analisi della società Nielsen, che individua un modello di consumo moderato nella sua generalità, diluito durante alcuni giorni della settimana, consumato in casa (famiglia o amici) durante i pasti. I fenomeni sull’abuso dell’alcol costituiscono una costante allarme sul quale Federvini sta concentrando la sua attenzione con un contributo di idee e proposte tendenti a informare e prevenire piuttosto che sostenere politiche proibizionistiche.

 

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