Le “scorciatoie” dei vini australiani per non perdere il mercato cinese
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I produttori di vino australiano, fortemente colpiti dai dazi imposti sul mercato cinese, che era il loro primo mercato di esportazione, cercano vie d'uscita per continuare a proporre le proprie etichette agli affezionati consumatori cinesi.
Yellow Tail, il marchio di vino più esportato dall'Australia, ha lanciato il mese scorso la propria gamma Yellow Tail prodotta in Cile per il mercato cinese. Il vino è stato acquistato da uno dei maggiori produttori cileni, Santa Carolina, e la gamma si chiamerà "Yellow Tail World Series". La Cina era uno dei cinque principali mercati di esportazione di Yellow Tail prima che il Paese imponesse formalmente tariffe antidumping fino al 218% sui vini australiani lo scorso marzo.
Questa strategia segue le orme di un altro gigante del vino australiano, Treasury Wine Estates, che ha aggirato i dazi doganali producendo il Rawson's Retreat in Sudafrica per il mercato cinese. Anche il suo marchio di punta Penfolds, più dipendente dal mercato cinese, è pronto a lanciare il suo Penfolds cinese nella seconda metà dell'anno. La gamma comprenderà quattro varietà: Cabernet Sauvignon, Shiraz, Merlot e Chardonnay, e sarà disponibile nella Cina continentale a partire da questo mese.