Taiwan: il brand storico della salsa di soia lancia un whisky “all’irlandese”

Quando l'icona taiwanese della salsa di soia Wan Ja Shan, con i suoi 80 anni di storia, ha annunciato il passaggio alla produzione di whisky, in molti sono rimasti allibiti. Fondata nel 1945, l'azienda, il cui nome si traduce in "Aromi per 10.000 famiglie", è un brand molto accreditato nel paese e con una solida tradizione di eccellenza.

Nel 2023 la scelta di entrare nel mondo degli spirits, lanciando il whisky Dawu, che prende il nome dalla montagna sacra delle popolazioni indigene del sud di Taiwan.

"È un passo logico - ha spiegato a The Drinks Business il dottor Frank Lin, consulente per il whisky di Wan Ja Shan e veterano della Taiwan Tobacco and Liquor Corporation -. Il processo di fermentazione del whisky presenta analogie con la produzione di salsa di soia; la vera sfida sta nel padroneggiare la distillazione, che è altamente tecnica e completamente nuova per l'azienda".

La mossa dell'azienda taiwanese non è del tutto inedita: molti produttori giapponesi di salsa di soia che si sono diversificati nella produzione di alcolici. Da loro Wu ha tratto ispirazione. La vera opportunità è emersa nel 2002, quando l'adesione di Taiwan all'Organizzazione Mondiale del Commercio ha smantellato il monopolio governativo sugli alcolici, aprendo la porta alle imprese private.

"La decisione di seguire lo stile irlandese ha due motivi - spiega Lin - in primo luogo, ci ha permesso di distinguerci dai nostri concorrenti, in secondo luogo, data la posizione della nostra distilleria a Pingtung, la regione più meridionale e tropicale di Taiwan, abbiamo ritenuto che il processo di tripla distillazione irlandese fosse più adatto a creare un whisky più raffinato ed equilibrato per questo clima".