Perchè conviene puntare sugli Stati del Golfo
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La crescita economica e l'impennata del turismo stanno trasformando la regione del Golfo in un motore di crescita fondamentale per l'industria vinicola mondiale. Mentre l'Europa vive una fase di stagnazione economica e demografica, gli Emirati sono impegnati in tutt'altro percorso. Abu Dhabi, il più grande degli Emirati Arabi Uniti, ha visto la sua popolazione raggiungere i 3,8 milioni nell'ultimo censimento del 2023, con un balzo dell'83% o 1,7 milioni di abitanti in più rispetto al 2011. Nel frattempo, gli ultimi dati sul PIL mostrano una crescita sostenuta del 4,5% nel terzo trimestre del 2024. E non è tutto merito delle entrate petrolifere: grazie al successo della diversificazione, altri settori dell'economia stanno crescendo ancora più rapidamente. Una storia simile si registra nella più appariscente vicina Dubai, mentre anche il Qatar e l'Arabia Saudita hanno intrapreso piani di crescita che fanno impallidire le vacillanti ambizioni della maggior parte dei Paesi occidentali.
Con il turismo che costituisce una parte importante di queste strategie e un folto drappello di expats residenti è sempre più evidente che il vino ha la possibilità di beneficiare di questi nuovi trend. Anche qui, tuttavia, le sensibilità culturali e religiose creano una strana giustapposizione tra le severe leggi su licenze e pubblicità ed il consumo in costante aumento. Nel rispettoso riconoscimento di questo delicato equilibrio, c'è un deciso senso di ottimismo da parte degli operatori.
Tony Dodds, direttore generale per il vino, lo champagne e il sakè di MMI, riferisce di un rimbalzo "ben al di sopra dei numeri precedenti alla pandemia", con la crescita di Dubai trainata da "centinaia di aperture di ristoranti e alberghi, dall'aumento degli arrivi di turisti e da un flusso regolare di nuovi residenti. Questo ci ha portato ad aumentare la nostra gamma, ad aprire nuovi negozi e ad avviare un servizio di consegna a domicilio".