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02 Novembre 2018

Il Durello sull'onda effervescente diventa spumante

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di Redazione | in 

Trecentonovantotto ettari nelle provincie di Vicenza e Verona, destinati a crescere con l’entrata in produzione di 123.700 barbatelle, piantate nel 2017. Quattro milioni di bottiglie la previsione di produzione, con la possibilità di raddoppiare la cifra in pochi anni. Sono i numeri, ancora modesti se rapportati a quelli del Prosecco, delle due anime della Denominazione Lessini Durello, che lo scorso anno ha toccato il primo milione di “pezzi” prodotti. Un solo vitigno, l’autoctono Durella, per due identità: il “Lessini Durello” metodo italiano e il “Monti Lessini” metodo classico, che quindi si svincola dal nome della varietà e assume quello del territorio. Con una modifica del disciplinare la denominazione “Monti Lessini”, finora dedicata ai vini fermi oggi praticamente non più rivendicati, cambia pelle e accoglie esclusivamente le bollicine berico-veronesi all’apice della piramide qualitativa della produzione territoriale.

La scelta del Consorzio è stata quella di favorire la comunicazione del prodotto più popolare e alla portata di tutti, ovvero lo Charmat ottenuto dall’uva autoctona Durella. Continuerà a chiamarsi “Lessini Durello“. Cambierà invece il nome del Metodo classico, che sarà contraddistinto dalla dicitura “Monti Lessini". E’ quanto emerge dall’ultima edizione di Durello and Friends, in scena lo scorso weekend a Vicenza.  Il Lessini Durello, che l’anno scorso ha compiuto 30 anni di denominazione, ha avuto negli ultimi 5 anni una crescita importante, supportata anche dalla sempre più grande passione per le bollicine soprattutto del pubblico più giovane. 

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