Cena della Vigilia o Pranzo di Natale, ecco gli abbinamenti giusti per tutti i piatti
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Cena della Vigilia e pranzo di Natale: il menù è pronto, manca solo un dettaglio: quale vino abbinare a ogni piatto? Scegliere quello giusto non è sempre facile e spesso un errore nella scelta può compromettere l’intero menu e non valorizzare gli ingredienti che vanno a comporre il piatto. Che sia pesce, carne o un dolce gourmet, fondamentale è che ad accompagnarli sia il giusto calice, capace di esaltare il gusto e far diventare ogni assaggio un momento degno da ricordare.
Quali sono quindi i vini e le bollicine migliori da abbinare ai piatti delle feste? Ce lo spiega Gennaro Buono, sommelier professionista, Campione italiano nel 2012 e tra i primi 30 sommelier al mondo, fondatore di Sommelier Coach, la digital factory che abbina la formazione sul vino alla crescita personale.
Vigilia di Natale: pesce, come da tradizione. Lugana per i frutti di Mare e Fiano di Avellino per gamberoni e baccalà
Dovendo immaginare a tavola un plateau di frutti di mare crudi come ostriche, tartufi, scampi gamberi e cozze, ideale è un vino capace di amplificare l’effetto marino del piatto, mitigando con la sua rotondità le note iodate che vanno ad avvolgere il palato. Come la Lugana, uno dei grandi vini bianchi italiani, capace di soddisfare tutti i gusti. Caso diverso invece per il pesce cotto, se ad esempio il menù prevede un grande classico della tradizione, il baccalà, soprattutto se cotto in casseruola. Quindi optiamo per vini dalla struttura più complessa ed elegante: quale migliore occasione per stappare una bottiglia di Fiano di Avellino, molto apprezzato per il gusto particolare con sentori di nocciola e ideale per accompagnare pesci di sapore corposo.
Pranzo di Natale - Paste ripiene a base di pesce e trionfo di carne: Franciacorta e Brunello di Montalcino
Un buon compagno di viaggio per le paste ripiene, specie se a base di pesce è sicuramente uno spumante metodo classico, che nasce da un’attenta selezione, cura e ricerca: il Franciacorta, uno spumante che racchiude in se stesso tutto il radicamento e la tradizionalità di un territorio di pregio. Mentre se parliamo di carne, quale vino migliore per accompagnare la sella di capriolo o uno spezzatino di cinghiale, cotto lungamente come vuole la tradizione, se non un Brunello di Montalcino, insieme al Barolo, il vino rosso italiano dotato di maggiore longevità. L'eleganza e il corpo armonico del vino permettono abbinamenti con piatti molto strutturati e compositi quali le carni rosse e la selvaggina, eventualmente accompagnate da funghi e tartufi.
Dulcis in fundo: Panettone e Moscato D’Asti
Per il classico dolce della tradizione andrei su una scelta molto classica, un confort wine come il Moscato D’Asti. Dolce, ma non stucchevole, piace perché ha una bassa gradazione alcolica che si aggira intorno ai 5 gradi, ideale come conclusione di pasti impegnativi. È considerato un vino tanto buono quanto inaspettato.