Agroalimentare italiano, fattori di competitività e prospettive
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Il settore agroalimentare sta assumendo un ruolo strategico da protagonista.
L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia sta determinando un ulteriore aumento dei prezzi delle commodity energetiche e agricole che ha alimentato le spinte inflazionistiche dal lato dei costi e ha ridimensionato le prospettive di crescita mondiale, innescando forti elementi di incertezza nello scenario geo-politico globale che potrebbero ridisegnare i flussi commerciali e modificare le catene globali di approvvigionamento. La guerra ha acuito un'epoca di forte instabilità inaugurata dalla pandemia, che aveva portato ad un iniziale effetto depressivo sull'economia mondiale e sui flussi di commercio, è seguita un'improvvisa e intensa ripresa della domanda che, insieme a una serie di fattori concomitanti di natura strutturale, congiunturale e anche speculativa, ha portato nella seconda metà del 2021 a un'impennata dei prezzi di tutte le materie prime.
Attualmente lo scenario è quello di pressioni inflazionistiche generalizzate, soprattutto lato dei costi, ma anche alimentate dal lato della domanda. Le Banche Centrali hanno risposto con un cambio di rotta dopo anni di politiche monetarie e creditizie espansive. Nel secondo trimestre del 2022 si è avuto: rallentamento della crescita negli Stati Uniti e impatto economico negativo della rigorosa politica cinese, con l'economia dell'UE fin da subito vulnerabile agli sviluppi dei mercati dell'energia a causa della dipendenza dai combustibili fossili dalla Russia.
Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale (World Economic Outlook, ottobre 2022) la crescita del Pil mondiale si sarebbe attestata al 3,2% per il 2022 e scenderà al 2,7% nel 2023, dopo il 6% registrato nel 2021. Si prospetta un rallentamento evidente nelle economie avanzate e una crescita stabile per i paesi emergenti.