Tailandia: nuovo provvedimento sull’importazione di liquore
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Il governo tailandese dopo aver posticipato l’entrata in vigore a marzo 2019 del nuovo certificato di analisi, ha annunciato la volontà di rivedere gli standard di riferimento e di accettare i certificati rilasciati da enti accreditati dello Stato di provenienza del prodotto.
Tuttavia, permangono delle criticità sugli standard tailandesi e in occasione del recente Comitato TBT, riunitosi a metà novembre, sono state espresse talune perplessità.
Durante l’incontro la Tailandia, da un lato, ha dichiarato che i criteri analitici sono in corso di revisione e dall’altro ha reso nota la notifica di un provvedimento in materia di importazione di liquori, già in vigore da settembre 2017, che sembra essere la base legale dell’obbligo a presentare il certificato di analisi.
Il provvedimento riguarda la licenza di importazione dei liquori, diversificata a seconda del canale commerciale di immissione del prodotto oppure se relativa alle materie prime utilizzate per la produzione.
Per l’ottenimento delle licenze è richiesto anche un certificato di analisi in merito al quale non è ben chiaro quale Autorità lo debba emettere e se è richiesto solo al primo sdoganamento della merce oppure di volta in volta.
Rimangono delle incertezze sui metodi analitici applicati e diverse discrepanze rispetto ai limiti previsti dall’OIV.
Non è specificato al momento il termine entro il quale è possibile esprimere commenti, tuttavia la Commissione si sta interessando al dossier.