La Russia rivede la normativa sui vini: molte criticità per i prodotti importati
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Alla fine del 2019 la Duma ha approvato una regolamentazione applicativa della legge quadro, dedicata principalmente a definire il sistema di qualità dei vini russi: la norma è entrata in vigore il 26 giugno 2020, per avere piena applicazione dal 1° gennaio 2021
La normativa n. 468 FZ si applica ai vini, ai prodotti vitivinicoli aromatizzati e alle bevande spiritose a base di vino e presenta notevoli criticità nei contenuti:
- è assente la protezione delle indicazioni geografiche;
- non è in sintonia con gli standard internazionali sulle pratiche enologiche fissati dall’OIV;
- inserisce una distinta classificazione dei prodotti a base di vino con titolo alcolometrico al di sotto del 22% vol. che devono indicare obbligatoriamente nella presentazione “Non è vino”;
- prevede la facoltà delle Autorità russe ad effettuare ispezioni ed azioni di controllo negli stabilimenti europei,
- non è armonizzata con il Regolamento Tecnico dell’Unione doganale eurasiatica 047/2018 “Sulla sicurezza delle bevande alcoliche” che dovrebbe entrare in vigore da gennaio 2021
- è assente un periodo transitorio e la clausola di smaltimento delle scorte
Tali disposizioni hanno ricadute importanti sui prodotti importati, in particolare sulla etichettatura, che potrebbe riguardare i prodotti proprio a partire dal 26 giugno ma su questo aspetto si attende un chiarimento interpretativo: sussiste la remota possibilità di incidere sui contenuti, tuttavia si sta tentando di poter posticipare ulteriormente l’applicazione al 2022.