Vino: la dicitura “ingredienti” sulle etichette non andrà tradotta
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Le nuove norme Ue sull'identificazione del codice QR per l'etichettatura dei vini fanno "esplicito riferimento all'elenco degli ingredienti che devono essere intitolati o preceduti da voce adeguata composta o comprendente la parola 'ingredienti'. Nessun equivalente esiste però nel Regolamento Ue per le disposizioni relative alla dichiarazione nutrizionale".
"Riguardo alla possibilità di sostituire il termine 'ingredienti' con un'abbreviazione o un simbolo quando l'elenco degli ingredienti viene fornito per via elettronica - si legge nella estera - i miei servizi hanno esaminato tutti i poteri di cui al regolamento (UE) n. 1308/2013 e concluso che nessuno di essi consente alla Commissione di apportare tale modifica sulla base dei poteri esistenti. La normativa linguistica applicabile a questo termine è la stessa attualmente vigente applicata alle altre indicazioni, che dovranno figurare sulle etichette in una o più forme ufficiali nelle lingue dell'Unione".
“Finalmente un atto di buon senso da parte della Commissione, che dopo l’alzata di scudi delle scorse settimane da parte del nostro settore produttivo, ha finalmente chiarito come la dicitura ‘ingredienti’ sulle future etichette non debba essere tradotta, e che né gli Stati membri, né i distributori potranno chiedere di aggiungere la dicitura ‘informazioni nutrizionali’ al codice QR apposto sul retro delle bottiglie”. Così Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, commenta la risposta del Commissario all’agricoltura Wojciechowski. “Non potevamo accettare che tonnellate di etichette stampate andassero al macero - spiega l’eurodeputato - senza alcuna responsabilità da parte dei viticoltori. La posizione del Parlamento è sempre stata chiara e nelle ultime settimane abbiamo lavorato fianco a fianco con il settore per trovare delle soluzioni concrete ai bizantinismi della Commissione”.
La lettera del commissario Letter_to_Chair_Lins_Wine_labelling_120324_2.pdf