Via libera all'etichetta "a batteria". Ora la parola passa a Bruxelles
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Dopo il via libera del Consiglio dei ministri, l’etichetta ‘a batteria’ approda a Bruxelles, dove è stata notificata alla Commissione europea La proposta italiana rappresenta un’alternativa al sistema, francese e belga, del Nutriscore, così come all’etichetta a ‘semaforo’ inglese.
Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato lo “Schema di decreto interministeriale che stabilisce la forma di presentazione e le condizioni di utilizzo del logo nutrizionale facoltativo complementare alla dichiarazione nutrizionale in applicazione dell’articolo 35 del Regolamento (UE) 1169/2011” predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali.
Il provvedimento contiene appunto una proposta di etichettatura nutrizionale, su base volontaria, definita “a batteria”.
Viene introdotto il logo” NutrInform Battery” i cui dettagli tecnici saranno definiti in un manuale d’uso specifico. In sostanza l’etichetta contiene, per ciascuna porzione, i valori dei nutrienti e nel simbolo “a batteria” il valore percentuale rispetto alle quantità giornaliere raccomandate per un adulto medio. “La proposta italiana - spiega una nota del Mise - è diretta a superare gli effetti, penalizzanti per il Made in Italy, del Nutriscore, che utilizza invece i colori per esprimere un giudizio sui prodotti agroalimentari, attraverso un algoritmo di misurazione che, basato su 100 grammi, li classifica dalla A alla E. Questo è in contrapposizione con i principi della nostra dieta mediterranea che si fonda, invece, su un consumo bilanciato di tutti gli alimenti”
Il decreto non si applica agli alimenti confezionati in imballaggi o recipienti la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm2 né ai prodotti DOP, IGP, STG di cui al Regolamento 1151/2012.
Il provvedimento è stato notificato dal Ministero dello Sviluppo economico alla Commissione europea. Nei tre mesi successivi alla notifica, la Commissione e gli altri Stati membri possono presentare un parere circostanziato allo Stato membro che ha notificato il progetto. Il termine dello stand still è fissato al 28 aprile 2020.
“Con il sistema italiano di etichettatura nutrizionale - conclude il comunicato del ministero - il Governo si pone l’obiettivo di dare al consumatore un’informazione chiara e sintetica sulla presenza di alcuni nutrienti negli alimenti, utile a collocarli all’interno di una dieta varia e bilanciata, e di valorizzare e tutelare la nostra filiera agroalimentare”.