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19 Ottobre 2022

Su vino e alcolici il maggior numero di barriere nei Paesi terzi dal 2016 al 2020

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di Redazione | in 
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La Direzione Generale TRADE di Bruxelles ha pubblicato la relazione 2022 sull'attuazione e l'applicazione degli accordi commerciali dell'UE (qui il comunicato)

La relazione si basa sugli sviluppi del 2021 e del primo trimestre del 2022, con un'attenzione particolare all'attuazione degli accordi di libero scambio dell'UE e alcuni riferimenti alle questioni relative all'accesso al mercato in una gamma più ampia di Paesi terzi.

Il rapporto indica che il vino e gli alcolici hanno attirato il maggior numero di barriere nei Paesi terzi dal 2016 al 2020, insieme all'agricoltura e alla pesca. L'unica "rimozione delle barriere" descritta nel rapporto e nel documento di lavoro dello staff che lo accompagna per gli alcolici riguarda la riduzione dei differenziali del costo del servizio in Ontario e Québec. Il documento di lavoro dello staff cita anche la revisione in corso dell'accordo UE-Canada del 2003 sul commercio di vino e alcolici come uno sviluppo positivo.

Per quanto riguarda le questioni in sospeso, nel documento di lavoro dello staff, anche se non viene delineata una strategia chiara per eliminare questi ostacoli, vengono citati:

Perù - discriminazione fiscale

Costa Rica - discriminazione fiscale  

Costa d'Avorio - discriminazione fiscale

Repubblica Dominicana - bolli fiscali (qui la strategia sembra concentrarsi solo su birra e vino).

Camerun - tariffe sugli alcolici (nonostante ciò sia consentito dall'APE con l'UE).

L'elenco delle barriere risolte appare invariato.

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