Scampato pericolo: al Codex Alimentarius non passa l'etichetta "a colori"
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Scampato pericolo. Le etichette a semaforo sui prodotti alimentari non passano nemmeno stavolta. Il titolo del documento in esame a Ottawa durante il 45esimo Comitato del Codex Alimentarius, “Nuove linee guida del Codex Alimentarius sulle etichettature nutrizionali fronte-pacco” nascondeva un nuovo pericolo per il comparto agro-alimentare italiano che rischiava ancora una volta di essere penalizzato con semafori e graduatorie allarmistiche a livello internazionale. “Rischio sventato - commenta OnuItalia.com, il giornale italiano delle Nazioni Unite - grazie all’azione della diplomazia italiana che ha ricompattato la posizione europea facendo sì che il testo in discussione a Ottawa non venisse approvato”.
Ci sono voluti due giorni di intensi negoziati preceduti da un capillare lavoro preparatorio in sede UE a Bruxelles e all’ONU di Ginevra. A Ottawa è stato decisivo l’appoggio degli Stati Uniti, presenti sia come Ministero dell’Agricoltura che come Food and Drug Administration, d’accordo sul fatto che questi sistemi di etichettatura, se posti in vigore, devono essere sostenuti da solide basi scientifiche, come previsto del resto dal regolamento del Codex. Il documento non è dunque passato: se ne riparlerà tra un anno, un anno e mezzo, hanno indicato fonti diplomatiche.
Il Codex Alimentarius, incaricato di proteggere la salute dei consumatori e di assicurare pratiche corrette nel commercio alimentare, è un’iniziativa congiunta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Istituito negli anni ’60, questo foro internazionale ha l’obiettivo di guidare e promuovere l’elaborazione e l’applicazione di definizioni e requisiti per gli alimenti, incoraggiarne l’armonizzazione e, così facendo, favorire il commercio internazionale. La maggior parte della popolazione mondiale vive nei paesi che sono membri del Codex Alimentarius e che quindi partecipano alla definizione degli standard qualitativi e molto spesso all’implementazione degli stessi a livello nazionale e regionale.
Pur non essendo legalmente vincolanti, gli standard qualitativi adottati dal Codex Alimentarius hanno notevole peso e sono ampiamente riconosciuti in quanto basati su una solida documentazione scientifica. Ove opportuno, l’Organizzazione Mondiale per il Commercio fa riferimento agli standard del Codex nella soluzione di controversie commerciali che interessano generi o prodotti alimentari. Tali standard sono quasi sempre un punto di partenza per le leggi e le norme nazionali e regionali.