Reti d'impresa: nell'agroalimentare coinvolte 4.600 aziende
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A 10 anni dall'introduzione a livello normativo della Rete di impresa e a 4 anni dalla sua declinazione in chiave agricola, si contano oggi in Italia circa 4500 reti che coinvolgono un totale di oltre 20mila imprese. L'agroalimentare, con le sue 4600 aziende appartenenti alle Reti, figura tra i settori economici più rappresentati, sebbene, il numero di operatori coinvolti rispetto al bacino potenziale di aziende risulti ancora marginale (0,6%).
Sono alcune delle considerazioni che emergono dal Rapporto ISMEA - Mipaaft "Manuale delle reti d'impresa per giovani agricoltori" finalizzato ad approfondire la conoscenza di questo modello di collaborazione inter-imprenditoriale, molto flessibile e di agile implementazione, in grado di produrre ricadute positive sui livelli di competitività delle aziende coinvolte, senza che esse rinuncino alla propria autonomia giuridica e gestionale e alla propria identità commerciale.
Innumerevoli sono infatti i vantaggi e le possibilità derivanti dalla sinergia tra le diverse tipologie di aziende, sia a livello di produzione primaria (ampliamento dell'offerta, contenimento dei costi, ammodernamento dei processi produttivi, crescita dimensionale per la competitività sui i mercati) sia sul fronte degli aspetti organizzativi/gestionali (ottenimento di agevolazioni fiscali, accesso a finanziamenti pubblici e utilizzo di forme di job-sharing). A questo si aggiunge la flessibilità delle diverse forme strutturali organizzative delle reti previste dal legislatore che passano dal semplice accordo contrattuale tra le parti (rete contratto), fino alla definizione di una personalità giuridica e di organi comuni di gestione (rete soggetto).
Qui l’intero rapporto ISMEA, corredato anche da un'indagine qualitativa sul grado di conoscenza dello strumento da parte delle aziende agricole, nonché da alcune interviste con imprenditori.
report_v6_DEF.pdf