Nuova Pac: le richieste di 10 Paesi (Francia capofila) per il settore vinicolo
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I lavori per la definizione della PAC post 2020 proseguono e in questa settimana (19-23 ottobre) sono in programma riunioni importanti. Il Parlamento europeo mercoledì 14 ottobre ha avviato le operazioni di voto in Assemblea plenaria per definire la posizione comune da portare successivamente al negoziato finale. Lo stesso farà il Consiglio Ue che, sotto la guida della Presidenza tedesca, cercherà di raggiungere un accordo generale nelle riunioni del 19-20 ottobre. Una volta acquisite le due posizioni si passerà al cosiddetto “trilogo” con la Commissione.
Nel quadro dei lavori del Consiglio, è stata presentata una iniziativa francese, cui nelle scorse ore hanno aderito anche Spagna, Austria, Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Romania e Cipro.
Questi Paesi hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta nella quale chiedono di:
- Estendere al 2050 il sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli. Va ricordato che una proposta simile è presente anche in diversi emendamenti presentati al Parlamento europeo: la dichiarazione congiunta dei dieci Stati membri rafforza quindi questa richiesta;
- Consentire l’acquisto di macchinari agricoli con i fondi PNS;
- Introdurre nuove misure, da finanziare nel quadro dei Programmi nazionali di sostegno (PNS), volte a favorire l’adattamento della viticoltura al cambiamento climatico e ad un minore uso di prodotti fitosanitari;
- Prevedere una misura specifica di sostegno per gli impianti viticoli realizzati su terreni scoscesi;
- Incrementare l’aliquota di contributo pubblico fino al 75% della spesa ammissibile;
- Introdurre la possibilità per gli Stati membri di prevedere aliquote d’aiuto differenziate a seconda della dimensione dell’Azienda;
- In materia di promozione:
- Ammettere a finanziamento azioni di consolidamento e diversificazione dei mercati;
- Escludere la possibilità per gli Stati membri di finanziare i progetti di promozione con risorse nazionali aggiuntive;
- Incrementare fino al 70% l’aliquota d’aiuto;
- Introdurre la facoltà per gli Stati membri di prevedere aliquote d’aiuto differenziate a seconda della dimensione dell’Azienda, aliquota che può scendere fino a zero per le imprese più grandi;
- Creare una misura di supporto tecnico per le PMI;
- Ammettere a finanziamento azioni di informazione sui vini biologici e sui vini prodotti secondo certificazioni ambientali.
Oggi è ancora giornata di riunioni al Consiglio, mentre da domani dovrebbero iniziare le votazioni al Parlamento europeo.