Nomisma Wine Monitor: così il 2019 mondiale del vino. Dagli Usa alla Cina cosa ci aspetta ora
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Nel 2019, le importazioni totali di vino (a valore) nei mercati terzi sono cresciute quasi ovunque ad eccezione di Cina, Hong Kong ed Australia. Sono i risultati del report Wine Monitor di Nomisma "Import 2019 Top Mercati Terzi".
Contestualmente, l'import dall’Italia, ha registrato gli stessi trend per i medesimi mercati, salvo registrare un’ulteriore riduzione nel caso del Brasile. Gli USA hanno toccato il massimo storico in termini di vino importato (5.55 Miliardi di euro), probabilmente sostenuto da un accumulo di scorte in previsione dell’applicazione dei dazi sui vini europei (esclusi quelli italiani) collegati al contenzioso «Airbus-Boing».
A dimostrazione di tale ipotesi, si rileva una chiusura annuale positiva per la Francia (+6% nell’import di vini fermi), mentre gli stessi scambi per l’ultimo bimestre (vale a dire nel periodo di applicazione dei dazi) evidenziano un calo cumulato del 36% rispetto allo stesso periodo del 2018.
«La Cina invece, per il secondo anno consecutivo, subisce un sensibile rallentamento (quasi -10%), con l’Italia che limita le perdite (-2%). A farne maggiormente le spese è la Francia (-31%), a testimonianza di come la riduzione sia collegata principalmente al rallentamento economico del Paese», osserca Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor. Un rallentamento che, a fronte dell’epidemia del «coronavirus», aumenterà ulteriormente, rimandando alla seconda metà dell’anno in corso, qualsiasi possibile recupero delle importazioni.
Scarica il report.