La roadmap della Brexit (e cosa succede in caso di "no deal")
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Lo scorso 13 dicembre, durante una riunione speciale del Consiglio europeo, è stata concordata la bozza di testo relativa all’accordo di recesso del Regno Unito dall’Unione europea dove è previsto, fra l’altro, un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020.
Questa ipotesi di accordo avrebbe dovuto essere ratificata dal Parlamento inglese, ma già nelle settimane precedenti era emersa chiaramente la debolezza di consensi, tanto da rinviare il voto nei giorni successivi; pertanto il Governo inglese ha pubblicato una nota ufficiale nella quale si fa riferimento al “no deal scenario”.
Alla luce di ciò, la Commissione europea ha reso nota una comunicazione relativa al piano di azione da intraprendere, nel caso in cui non si riuscisse a convergere sull’accordo di recesso: sono state adottate 14 misure, tra proposte legislative e atti delegati, temporanee e unilaterali e riguardano soltanto alcuni settori specifici, come i cittadini, il trasporto aereo e gli aspetti doganali.
Occorre però sottolineare che diverse misure, previste nella comunicazione della Commissione europea, sono una prerogativa degli Stati membri: quelle più significative riguardano lo scambio di merci dall’Unione europea al Regno Unito e viceversa ed il trasporto su strada.
Al momento potremmo immaginare due scenari:
- • Nel caso del “no deal” non ci sarà alcun periodo di transizione e dunque, a partire dal 30 marzo 2019, il Regno Unito sarà un paese terzo a tutti gli effetti.
- • Nel caso di ratifica dell’accordo di recesso, al termine del periodo transitorio, rimane al momento incerto l’assetto successivo.
Queste le date rilevanti:
- • 15 gennaio 2019 – voto nel Parlamento inglese sull’accordo di recesso
- • 17 gennaio 2019 – sessione speciale del Trade Contact Group della Commissione europea dedicato ad esaminare la Brexit
- • 15 febbraio 2019 – termine entro il quale la Commissione europea deve emanare gli atti delegati previsti nel piano di azione.
Export vs Regno Unito | Valori (milioni di euro) |
Quantità (.000 hl .000 - hl alcool puro per acquaviti e liquori) |
||
Gen. - Sett. 2018 | Var % | Gen. - Sett. 2018 | Var % | |
Acquaviti di vino e di vinaccia | 0,27 | -52,60 | 0,10 | -91,83 |
Acquaviti di cereali, zucchero, frutta e altro | 12,70 | 138,84 | 21,82 | 156,36 |
Liquori | 26,79 | -6,61 | 12,05 | -10,71 |
Industria delle acquaviti e liquori | 63,89 | 22,02 | 46,35 | 22,07 |
Aceti | 9,69 | -0,77 | 42,87 | -17,23 |
Spumanti | 275,37 | 3,19 | 737,15 | -4,11 |
Vini DOP | 126,25 | 6,19 | 452,57 | 10,24 |
Vini IGP | 109,60 | -18,14 | 577,47 | -26,42 |
Altri Vini | 29,39 | 19,47 | 181,78 | 6,46 |
Vini aromatizzati | 4,17 | 3,26 | 32,35 | 1,67 |
Vini liquorosi | 2,28 | 2,41 | 2,32 | -22,19 |
Vini e mosti | 564,48 | -0,04 | 2.025,99 | -8,98 |
Elaborazioni Federvini su dati ISTAT