In vigore i dazi sulle auto elettrice cinesi, i timori dei produttori di Cognac

L'Unione europea ha deciso l'aumento dei dazi sui veicoli elettrici cinesi per 5 anni a partire dal 31 ottobre 2024. Il 4 ottobre scorso Bruxelles ha votato l'introduzione di tariffe sui veicoli elettrici cinesi (EV) di cui si parlava da tempo. I nuovi dazi - alcuni dei quali raggiungono il 35,3% - si aggiungerebbero all'attuale tariffa del 10% sulle importazioni di autovetture, portando di fatto le tariffe sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi al 45%. Cinque Stati membri dell'UE (tra cui la Germania) avrebbero votato contro le tariffe, mentre 12 Stati membri (tra cui Austria, Spagna e Svezia) si sarebbero astenuti. La Commissione europea ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che "l'UE e la Cina continuano a lavorare intensamente per esplorare una soluzione alternativa".

In una dichiarazione rilasciata il 4 ottobre, il Bureau National Interprofessionnel du Cognac (BNIC) - organo di coordinamento per l'industria del Cognac - ha affermato che il voto europeo "rafforzerà la minaccia imminente di una sovrattassa sulle esportazioni di Cognac in Cina". L'associazione ha poi proseguito sostenendo che  "le autorità francesi ci hanno abbandonato" e che "il dialogo deve continuare per raggiungere una soluzione negoziata".

In luglio una delegazione europea di alto livello ha partecipato a un'udienza organizzata dal Ministero del Commercio cinese nell'ambito dell'indagine antidumping che la Cina sta conducendo sulle importazioni di distillati europei a base di vino o vinaccia. Durante l'udienza, la delegazione ha "fermamente ribadito l'assenza di dumping, l'assenza di danno e minaccia di danno" riguardo alle accuse mosse dalla Cina. Questa indagine rappresenta un punto critico nelle relazioni commerciali tra Europa e Cina, con possibili implicazioni di ritorsioni da parte di quest'ultima verso il brandy europeo.