Dazi Usa: 117 membri del Congresso americano chiedono di non colpire il vino
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Il Gruppo americano Congressional Wine Caucus (membri del Congresso americano legati al mondo del vino, in tutto 117 congressisti bipartisan) ha indirizzato una lettera ufficiale al Rappresentante americano al Commercio Robert E. Lightzhizer nella quale esprime forti preoccupazioni sull’applicazione dei dazi sul vino e sulla eventualità di ampliare la gamma dei prodotti e di aumentarne il livello. Viene richiesto esplicitamente di lasciare i vini fuori dalla disputa Airbus Boeing. Il documento è stato inviato il giorno successivo alla chiusura della consultazione online sull'opportunità di introdurre nuovi dazi e colire una platea più ampia di prodotti.
Nella lettera i congressisti ricordano che l'economia legata al vino in America genera un giro d'affari di 220 miliardi di dollari. Usa ed Europa, si sottolinea, sono i principali paesi produttori di vino e rappresentano reciprocamente i principali mercati di sbocco per l'export. L'interscambio tra le due aree nel 2018 è stato valutato pari a 4,7 miliardi di dollari.
Nei giorni scorsi del resto il Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV) e il Wine Institute, le due principali organizzazioni del settore vitivinicolo nell’Unione Europea e negli Stati Uniti, hanno firmato una dichiarazione d’intenti relativa al libero commercio e ai dazi. Il nuovo documento riconosce la centralità del commercio internazionale transatlantico del vino e chiede l'immediata eliminazione di tutti i dazi.
Qui la lettera inviata il 14 gennaio a Lightzhizer.