Whiskey americani e Bourbon nel mirino: dal 6 luglio dazi anche in Cina
- undefined
Whiskey americani e Bourbon nel mirino. Non incapperanno solo nei nuovi dazi preannunciati da Bruxelles ma finiscono anche nella lista nera della Cina, che risponde alla mossa di Trump sulle esportazioni di tecnologie cinesi negli Usa.
Il presidente americano aveva annunciato l’imposizione di dazi su prodotti made in China del valore di 50 miliardi di dollari: tecnologie che vanno dall’aerospaziale alla robotica, senza toccare però cellulari e Tv.
Dazi dal 6 luglio
La risposta di Pechino non si è fatta attendere. È stata prospettata una ritorsione che riguarderà, tra gli altri prodotti, semi di soia, succo d’arancia, aragoste, salmone, sigari e whiskey. I prodotti colpiti sono stati ovviamente scelti con cura, al fine di non provocare un impatto negativo sull’economia cinese (quindi categorie facilmente sostituibili con importazioni da altri Paesi) e focalizzate sull’export di beni delle aree rurali americane, la base elettorale più forte di Trump.
Non solo Ue e Cina in campo
I dazi cinesi entreranno in vigore il 6 luglio, dunque qualche giorno dopo l’avvio di quelli europei. Per il whiskey americano è prevista una tariffa del 25%.
Anche il Messico introdurrà dazi (dal 15 al 25%) sulle importazioni dall’America di maiale, mele, patate e Bourbon.
I timori dei produttori di spirits americani
Le decisioni di Europa e Cina preoccupano molto i produttori americani di spririts: l’associazione che li riunisce ha scritto al Segretario al Commercio Wilbur Ross che sono a rischio dazi esportazioni del valore di circa 760 milioni di dollari, vle a dire il 46% dell’export globale di spirits Usa e il 65% delle esportazioni globali di whiskey americano.