Dazi, Pac e promozione: le questioni aperte su cui vigilare
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Durante l’Assemblea annuale di Federvini sono state affrontate anche questioni sul tappeto nello scenario generale che inducono a qualche riflessione. I temi che preoccupano maggiormente l’Associazione riguardano, da un lato, lo scenario internazionale e i forti stravolgimenti che potrebbero generarsi in particolare rispetto ai dazi che Stati Uniti ed Unione Europea vorrebbero applicare nei reciproci scambi commerciali, toccando con i vini e gli spiriti anche importanti interessi italiani (i dazi Usa potenzialmente potrebbero arrivare al 100%); dall’altro, le previsioni economiche a livello nazionale legate soprattutto alle incertezze sui contenuti della prossima manovra di bilancio.
LE NORMATIVE
Occorre ricordare l’importanza di completare la piena operatività del Testo Unico della Vite e del Vino, visto che a due anni dalla sua entrata in vigore mancano ancora alcune disposizioni applicative; e di monitorare il futuro, in particolare i nuovi assetti europei che si andranno a definire nella nuova Politica Agricola Comune: l’Italia deve essere in grado di esprimere una voce forte ed unica, a testimonianza della leadership conquistata dal settore vitivinicolo.
Sempre troppo invasivo il peso della burocrazia, soprattutto con i nuovi obblighi digitali: molto complicato in un paese che non riesce ancora a garantire una adeguata copertura digitale a tutte le aree.
LA PROMOZIONE
La promozione rimane una leva fondamentale per sostenere la naturale vocazione internazionale dei settori rappresentati e la continuità delle azioni deve essere una costante imprescindibile. Più coordiamento, maggiore unità di intenti, azioni più efficci sui mercati di riferimento.
La tutela della proprietà intellettuale, infine, è materia di costante apprensione perché da essa dipendono le nostre denominazioni ed indicazioni geografiche ed i nostri marchi: la loro difesa e la
loro salvaguardia restano cruciali per preservare il valore delle eccellenze made in Italy.