Crolla (-98% tra ottobre e dicembre) l'export di vino australiano in Cina
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Da quando la Cina ha imposto dazi antidumping sul vino australiano, l'export di etichette australiane sul mercato cinese è letteralmente crollato. Il calo, drastico, è addirittura pari al 98%.
Si è passati da un valore di 162 milioni di dollari in ottobre a 4 milioni di dollari a dicembre.
Il vino rosso è la categoria più colpita. Pochi immaginavano un impatto così dirompente dopo l'introduzione di nuovetariffe da parte delle autorità di Pechino. Il 28 novembre 2020 il Ministero del Commercio cinese ha imposto misure antidumping preliminari sulle importazioni di vini australiani con dazi dal 107,1% al 212,1%. In una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito web, il ministero affermava che l'industria nazionale aveva subito danni sostanziali a causa dell'esportazione da parte di Canberra di vino a prezzo inferiore a quello di produzione. Il 10 dicembre 2020, il Ministero ha annunciato dazi temporanei aggiuntivi che vanno dal 6,3% al 6,4% per tutti i fornitori di vino australiani.
Un duro colpo per l'industria vinicola australiana che aveva consquistato il mercato cinese e raggiunto lo scorso anno il valore record di 1,3 miliardi di dollari australiani, equivalenti a 900 milioni di dollari Usa. Secondo Wine Australia, la Cina valeva il 39% delle esportazioni totali di vino australiano nei 12 mesi settembre 2019-2020.
"A soffrire di più saranno i piccoli esportatori, i viticoltori e le comunità regionali" afferma Tony Battaglene, amministratore delegato di Australian Grape and Wine, l'associazione nazionale dei produttori di uva e vino, che nega recisamente pratiche di dumping sul mercato cinese.
Ma il vino non è l'unico prodotto colpito. Negli ultimi mesi la Cina ha inasprito la tassazione sulle importazioni di diversi altri prodotti australiani fra cui carbone, zucchero, orzo e aragoste.