15 Ottobre 2020
Europarlamentari in campo contro l'etichetta Nutriscore
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di Redazione
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“Un nuovo cavallo di Troia chiamato ‘Nutriscore’ è alle nostre porte: l’Europa non può diventare vittima degli interessi di pochi. Non possiamo permettere che alcune multinazionali decidano sulle nostre abitudini alimentari mettendo la nostra salute nelle loro mani. Per questo invitiamo la Commissione a proporre al più presto un sistema di etichettatura armonizzato, non discriminatorio e basato su solide basi scientifiche”. Così l'europarlamentare Paolo De Castro, in una lettera aperta sui sistemi di etichettatura nutrizionale fronte-pacco, sottoscritta da altri cinque deputati di differenti gruppi politici, provenienti da Romania, Ungheria, Cipro, Repubblica Ceca e Grecia. Proprio mentre il Bundesrat tedesco ha dato il via libera al Nutriscore.
“Azioni non coordinate verso obiettivi cruciali, quali sicurezza alimentare, trasparenza e protezione dei consumatori – spiega De Castro nella lettera - hanno portato alla diffusione di sistemi di etichettatura nutrizionale fronte-pacco, che rischiano di mettere a repentaglio la salute dei cittadini, spazzando via anche migliaia di aziende agro-alimentari. Certo, non sorprende che multinazionali e catene della grande distribuzione siano favorevoli all’introduzione obbligatoria del Nutri-score che, attraverso colori differenti e valutazioni eccessivamente semplicistiche, vuole dettare ciò che è buono da mangiare e ciò che non lo è”.
“Ma se è vero che attraverso la strategia ‘Farm to Fork’ l'Europa intende responsabilizzare i consumatori a fare scelte informate, sane e sostenibili, per una dieta varia ed equilibrata - aggiunge l’europarlamentare - qualcuno dovrebbe spiegare ai cittadini europei come è possibile che il miele, il succo d'arancia, l’olio extravergine d'oliva o i formaggi Comté e Parmigiano Reggiano siano contrassegnati come ‘rossi’, cioè pericolosi per la salute, mentre le patatine fritte, le bibite gasate light, la pizza surgelata ‘bolognaise’, le chips confezionate o le celebri bevande energetiche vengano etichettate come ‘verdi’ e salutari”.
“C’è qualcosa di sbagliato in questo sistema, ma anche di estremamente pericoloso - conclude De Castro - Infatti, i sistemi di etichettatura nutrizionale dovrebbero aiutare i consumatori a fare scelte più informate e corrette, contrastando le malattie legate all'alimentazione. Tuttavia, questo non è l'obiettivo del Nutri-Score che, al contrario, può fuorviare i cittadini condizionando le loro scelte con una valutazione generica, che non fornisce alcuna informazione esaustiva e specifica sui nutrienti, basata sulle assunzioni di riferimento del consumatore medio. Noi siamo al fianco dei nostri agricoltori e piccoli produttori, che hanno già manifestato le loro preoccupazioni verso un sistema di etichettatura che discrimina arbitrariamente prodotti di altissima qualità, spesso appartenenti al patrimonio culturale e gastronomico italiano ed europeo”.