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27 Novembre 2018

Brexit: status quo fino a 2020 negli scambi agroalimentari. Parlamento Ue chiede più fondi contro tagli a bilancio agricolo

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di Redazione | in 
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“Vorrei rassicurare gli agricoltori italiani ed europei: la bozza di accordo sul 'divorzio' tra l'Ue e il governo britannico conserva lo status quo negli scambi agroalimentari tra le due sponde della Manica, salvaguardando il riconoscimento delle indicazioni geografiche”. Lo ha affermato Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo partecipando al forum ''Agriculture & Food Summit 2018'' organizzato da Politico a Parigi. "Se il Parlamento di Westminster validerà la bozza di intesa - ha precisato De Castro - Londra non avrà più voce in capitolo nelle decisioni delle istituzioni europee ma continuerà a far parte del mercato interno all'Ue come avviene oggi. Posizione che manterrà fino al 2020 con la possibilità di estenderla ad una data da definire. In questa situazione Londra non potrebbe concludere accordi commerciali bilaterali”.

“La prospettiva di uno scenario di 'no-deal', rischierebbe di essere catastrofica per tutti - prosegue l'eurodeputato -  non dimentichiamoci che il Regno Unito è il mercato unico agricolo e alimentare più integrato in Europa, con il 56% delle esportazioni agroalimentari britanniche che arrivano nell'Unione, mentre l'Ue realizza con il Regno Unito il 7% di tutte le sue esportazioni”. Per De Castro: "l'altra grande incognita che attende la filiera agroalimentare è la decisione sul bilancio Ue 2020 -2027, dove si tenta di far pagare all'agricoltura il 'divorzio' con Londra".  La scorsa settimana il Parlamento europeo in plenaria ha chiesto agli Stati membri un piccolissimo aumento dei contributi al budget europeo per azzerare le proposte di tagli alla Pac e alla politica di coesione.  "L'auspicio - ha concluso De Castro - è di essere ascoltati. Ne va del benessere economico, sociale e ambientale dei cittadini europei".

 

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