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12 Marzo 2025

Al via i dazi Usa su acciaio e alluminio: la risposta della Ue sui prodotti americani

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di Vittoria Alerici | in 
 News

Questa mattina sono entrati in vigore i dazi Usa su acciaio e alluminio. La Ue ha immediatamente annunciato l'avvio di contromisure. In una nota la Commissione europea deplora la decisione degli Stati Uniti di imporre tali tariffe, ritenendole “ingiustificate, dirompenti per il commercio transatlantico e dannose per le imprese e i consumatori, in quanto spesso si traducono in un aumento dei prezzi”.

La risposta di Bruxelles si basa su un approccio in due fasi.

La Commissione lascerà scadere dal 1° aprile la sospensione delle misure applicate nel  2018 e nel 2020 contro gli Stati Uniti su una serie di prodotti statunitensi tra i quali i whisky americani. Sembra ci sia l’intenzione di applicare entrambi gli allegati del Regolamento di esecuzione (UE) 2018/886 della Commissione, del 20 giugno 2018, relativo alle misure di politica commerciale concernenti i prodotti originari degli Stati Uniti che modifica il Regolamento di esecuzione (UE) 2018/724: ciò comporterebbe l’innalzamento del dazio sul whisky americano dal 25% al 50%. 

Inoltre Bruxelles sta valutando un secondo pacchetto di nuove contromisure che potrebbero entrare in vigore entro la metà di aprile, dopo la consultazione degli Stati membri e delle parti interessate. La consultazione pubblica su questo nuovo elenco è aperta da oggi fino al 26 marzo. L'elenco completo dei prodotti che la Commissione propone di colpire nell'ambito della seconda ondata di riequilibrio tariffario comprende diversi prodotti agroalimentari, tra i quali i vini e diverse categorie di bevande alcoliche come i liquori e i cordiali e i prodotti che rientrano nella categoria “altro” (220890).

Nel frattempo, tuttavia, la Ue è pronta a collaborare con l'amministrazione statunitense per trovare una soluzione negoziata. Le misure adottate possono essere revocate in qualsiasi momento qualora si trovi una soluzione.

"Siamo preoccupati di vedere i vini statunitensi inclusi nell'elenco UE di potenziali prodotti che potrebbero essere soggetti a possibili misure di ritorsione future, aprendo a loro volta la porta a misure reciproche da parte degli Stati Uniti sui vini UE - scrive in una nota il Ceev, il Comite Vins -. Siamo costernati, che ancora una volta, il vino , così come altri prodotti agroalimentari, sia tenuto in ostaggio da una disputa commerciale non correlata". Il Ceev dunque esorta "i decisori politici, la Commissione europea e gli Stati membri a proteggere la vitalità economica e la diversità del settore vinicolo rimuovendo il vino dall'elenco delle ritorsioni entro il 26 marzo, evitando quindi di garantire che il vino non venga utilizzato come leva in controversie commerciali non correlate". Anche spiritsEUROPE ha dichiarato di essere estremamente preoccupata per l'annuncio di questa mattina di riequilibrare i dazi sul whisky statunitense e su altre categorie di alcolici in risposta ai dazi statunitensi su acciaio e alluminio ed ha invitato "Unione europea e Stati Uniti a tenere le bevande alcoliche fuori dalle controversie". L'annuncio - spiega spiritsEUROPE in una nota - giunge in un momento particolarmente difficile per il settore degli alcolici, tra tensioni geopolitiche e un marcato rallentamento in molti mercati chiave: "se attuate il 1° aprile, queste tariffe avranno un impatto estremamente dannoso sulle aziende dell'UE che producono alcolici statunitensi, sulle aziende americane che investono massicciamente in Europa e su tutti gli attori della catena del valore, mettendo a rischio i numerosi posti di lavoro anche nelle zone rurali".
 

"Le relazioni commerciali tra l'Unione europea e gli Stati Uniti sono le più grandi del mondo. Hanno portato prosperità e sicurezza a milioni di persone e il commercio ha creato milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell'Atlantico - ha ricordato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen -. Da questa mattina gli Stati Uniti applicano una tariffa del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. Deploriamo profondamente questa misura. Le tariffe sono tasse. Sono un male per le imprese e ancora peggio per i consumatori. Queste tariffe interrompono le catene di approvvigionamento. Sono fonte di incertezza per l'economia. I posti di lavoro sono a rischio. I prezzi aumenteranno. In Europa e negli Stati Uniti. L'Unione europea deve agire per proteggere i consumatori e le imprese. Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate. Mentre gli Stati Uniti applicano dazi per 28 miliardi di dollari, noi rispondiamo con contromisure per 26 miliardi di euro. Questo corrisponde alla portata economica dei dazi statunitensi. Crediamo fermamente che, in un mondo pieno di incertezze geopolitiche ed economiche, non sia nel nostro interesse comune appesantire le nostre economie con dazi. Siamo pronti a impegnarci in un dialogo significativo. Ho incaricato il Commissario per il Commercio Maroš Šefčovič di riprendere i colloqui per esplorare soluzioni migliori con gli Stati Uniti".

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