Accordo UE-Mercosur: lavorare ancora sui tempi di rimozione dei dazi
- undefined
Dopo quasi vent’anni l’Unione europea e i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay) hanno raggiunto a Bruxelles l’intesa sul trattato commerciale. «È un momento storico», ha dichiarato il Presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker: In una fase di «tensioni commerciali internazionali, insieme ai nostri partner del Mercosur, mandiamo il segnale forte che noi stiamo dalla parte del commercio basato su regole».
L’accordo, secondo l’Unione europea, eliminerà gran parte dei dazi sulle esportazioni europee nell’area e consentirà alle imprese un risparmio di oltre 4 miliardi di euro l’anno. Una volta in vigore il trattato creerà un mercato di 780 milioni di persone. «L’intesa - ha detto il commissario al Commercio, Cecilia Malmström - fissa standard elevati sull’ambiente e sui diritti dei lavoratori, oltre a ribadire gli impegni sullo sviluppo sostenibile che abbiamo già preso con gli Accordi di Parigi». Il commissario all’Agricoltura, Phil Hogan, ha invece ricordato che con l’intesa 357 indicazioni geografiche alimentari saranno protette dal rischio di imitazione e contraffazione nei quattro Paesi del Mercosur.
E cosa accade per il comparto vinicolo?
“Non ci può che essere soddisfazione quando si parla di accordi bi/multi laterali - dichiara Sandro Boscaini, Presidente di Federvini -: è la via migliore per far crescere il libero scambio. Siamo un paese vocato all'export, dobbiamo essere convinti sul dialogo e sugli accordi”.
“L’intesa prevede la protezione delle indicazioni geografiche: il tema è di particolare rilievo per le nostre denominazioni ed è materia sulla quale la Commissione UE deve essere sempre determinata, al momento di intavolare la base degli accordi”.
“Un altro aspetto delicato - continua Sandro Boscaini - riguarda i tempi nei quali i dazi sui vini (che attualmente raggiungono il 27%) devono essere rimossi, con tempistiche attualmente molto diluite, troppo. Tuttavia possiamo sperare che l'accordo sia un punto iniziale per dialogare in modo diverso. Se invece restassero così fissati, quei lunghi termini altro non sarebbero che un grande vantaggio per le produzioni dell'area Mercosur”.