La bellezza di Riale e la Val Formazza
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Riale, in Val Formazza, è il comune più settentrionale del Piemonte, una gemma incastonata a 1780 metri fra le Alpi Lepontine e a pochissimi chilometri dalla Svizzera. È un luogo ancora relativamente poco conosciuto, totalmente immerso nella natura, circondato da montagne, ghiacciai, laghi a oltre 2000 metri, rifugi (come il rifugio 3 A situato a circa 3000 metri), dighe maestose, passi alpini come quello del Gries, che veniva percorso nel Medioevo dalle popolazioni locali a scopi commerciali per trasportare le merci da Milano a Berna. Nel 1852, invece, fu attraversato dal compositore tedesco Richard Wagner, diretto in Italia per un viaggio alla scoperta del Paese.
A pochi passi da Riale si trova l’imponente Cascata del Toce che con i suoi 150 metri è la cascata con il salto più alto d'Europa, sicuramente tra le bellezze naturali italiane tutte da scoprire e che nel tempo ha conquistato personaggi illustri come Richard Wagner, Gabriele D'Annunzio, la Regina Margherita, De Saussure e Stoppani. In cima alla cascata vi è lo storico albergo del 1863 in stile decò che visse la bell'epoque del turismo alpino di inizio secolo.
Particolarmente affascinanti sono poi gli insediamenti Walser ancora presenti in zona. I walser sono una popolazione di origine vallese che nel 1200 si avventurò oltre la Svizzera per colonizzare questo lembo di terra. Una cultura molto particolare che influenza ancora tradizioni e costumi del territorio.
Il tesoro gastronomico di Riale e della Val Formazza è senza alcun dubbio il Bettelmatt, un formaggio a pasta semi cotta che si ottiene dalla lavorazione di latte vaccino intero crudo, che viene stagionato almeno due mesi. Si tratta di uno dei più rari formaggi italiani, definito "eroico" perché prodotto esclusivamente da 8 produttori nei 7 alpeggi estivi presenti in queste vallate e situati sopra i 2000 metri, per una produzione di nicchia che si aggira intorno alle 5.600 forme all'anno. Da alcuni viene anche definito “la rolls royce dei formaggi”proprio perché la sua scarsa disponibilità lo rende ancora più ambito e ricercato. L’origine del Bettelmatt risale al XIII secolo, quando la popolazione Walser scese dal nord a colonizzare la fascia subalpina; il formaggio veniva usato per pagare i canoni d’affitto, le tasse e per fare beneficenza. “Bettel” infatti nella lingua walser significa questua, beneficenza e “matt” significa pascolo; l’unione dei due termini, quindi, indica “pascolo della questua”.Nonostante, visti i numeri, sia un formaggio di nicchia, vanta molti estimatori anche all'estero, dal Giappone agli Stati Uniti e in Germania in particolar modo.