18 Gennaio 2021
A Milano il teatro arriva in bicicletta
- undefined
di Redazione
| in Itinerari
In bici attraverso la città il teatro delivery porta il teatro sotto casa vostra, in sicurezza, per curare le anime e prevenire l’astinenza del cuore. Si possono organizzare performance nei cortili dei condomini, negli atri, negli spazi pubblici. Da un'idea di Ippolito Chiarello, Barbonaggio Teatrale Delivery, USCA - Unità Speciali di Continuità Artistica.
Marica Mastromarino e Roberta Paolini si conoscono all’interno della Brigata Franca Rame, impegnata in pieno lockdown nella consegna di pacchi alimentari alle famiglie milanesi in difficoltà. Lì insieme ad altri due attori, riconoscendo il Teatro quale bene di prima necessità, esattamente come il cibo, iniziano un primo progetto di teatro a domicilio per le stesse famiglie a cui prima portavano solo pacchi alimentari.
Marica, diplomata nel 2017 al Piccolo Teatro di Milano, Roberta, attiva da anni nel teatro comico, fisico e non, oltre che nell’arte del teatro di strada, portano avanti, insieme a molti altri lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, il movimento di rivendicazione per il riconoscimento della categoria e per i diritti dei lavoratori che da marzo sono fermi e senza un adeguato sostegno economico.
Le due attrici trovandosi spesso spalla a spalla, maturano insieme la volontà di prendere parte al progetto di Barbonaggio Teatrale – Delivery, condividendone l’ideologia alla base.
“Soprattutto in questo momento storico l’arte può e deve dimostrare di essere necessaria e che in quanto tale costa lavoro e fatica per rendere al meglio nel suo obiettivo, e quindi come tutto quello che è lavoro va pagata. In questo momento storico vogliamo assolutamente aggrapparci a qualcosa che ci faccia sentire ancora vivi, anche chiusi in casa, anche a distanza, e l’unica cosa che può farlo è la relazione, cosa che il teatro realizza storicamente a distanza, creando comunque comunità. Ricordiamo che la distanza dev’essere fisica e non sociale. Soprattutto in questo momento storico non possiamo più fermarci davanti a porte chiuse, in quanto artisti e esseri umani abbiamo il Dovere di re-agire. Per questo sposiamo totalmente l’idea di Ippolito Chiarello e la portiamo in staffetta qui a Milano.” raccontano.