Prosecco, snodo cruciale per il negoziato tra Italia e Australia
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Alla fine degli anni 2000 i produttori della zona del Prosecco si sono impegnati per proteggere l'integrità del marchio stabilendo e definendo nuove regole su ciò che può e non può essere etichettato 'Prosecco'. Quindici anni dopo, queste regolamentazioni hanno condotto a un punto critico nei principali negoziati commerciali bilaterali tra l'Australia e l'Unione Europea. I viticoltori australiani, produttori di uva Prosecco dal 2001, vogliono continuare a etichettare il loro vino utilizzando il termine 'Prosecco', mentre i produttori italiani insistono sul fatto che 'Prosecco' sia una denominazione geografica protetta e non il nome di un'uva. L'obiettivo della parte italiana è quello di utilizzare un accordo di libero scambio Ue-Australia in corso per costringere i produttori australiani ad eliminare il termine dalle loro etichette. Cosa succede quando un'uva rappresenta anche un luogo? Il Prosecco Doc ha venduto più di 638,5 milioni di bottiglie l'anno scorso, per un valore di circa 3,2 miliardi di dollari. Più dell'80% è stato esportato, con il 20% destinato al mercato statunitense.