Il vino marino si tinge di giallo nel romanzo "I Misteri di Porto Longone"
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In uscita il libro giallo "I Misteri di Porto Longone" di Roberto Bianchin e Luca Colferai con un insolito co-protagonista: il vino invecchiato in mare all'isola d'Elba. Aggancio metaforico, ma non troppo, infatti, i misteriosi scheletri di cui narra la vicenda, restano letteralmente impigliati nelle nasse calate in acqua per la produzione del vino marino.
La storia si districa tra monasteri millenari e antiche leggende, vendemmie notturne e personaggi Napoleonici, ma prende le mosse dalle peripezie di un vignaiolo all’isola d’Elba da quattro generazioni, che ama andare a curiosare fra le storie antiche dei vitigni, e che scopre in circostanze misteriose come facevano il vino duemilacinquecento anni fa i greci dell’isola di Chio.
Il ritrovamento degli scheletri, che risalgono all'Ottocento, darà il via ad un'indagine che sarà un vero e proprio viaggio nel passato, fino al periodo del soggiorno elbano di Napoleone Bonaparte, che condurrà il lettore tra luoghi magici e nascosti dell'isola, personaggi bizzarri, contesse intriganti, feste in maschera e tavole imbandite, forzieri piombati e archivi segreti della Bibliotèque Nationale de France a Parigi.
Sostenuto da una scrittura originale, ironica e brillante, e da un continuo incrociare realtà e fantasia, con personaggi realmente esistenti che si muovono accanto ad altri che sono invece immaginari, il romanzo diventa così un avvincente giallo storico, in cui alla fine si riuscirà a trovare la chiave per risolvere il giallo con un “coup de théâtre” alla maniera di Agatha Christie.
Nato da un'idea di Marino Sartori, veneziano trapiantato all'Elba, il libro, è candidato al Premio letterario Internazionale Gian Antonio Cibotto 2021 in programma in settembre a Rovigo.