Capodanno, tra aperitivi e brindisi la bollicina è d’obbligo
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Non ci può essere una festa senza bollicine. Un calice spumeggiante tra le mani mette immediatamente allegria e rende ogni momento indimenticabile. Ma la domanda è: meglio Prosecco o Franciacorta? Enrico Mazza, sommelier, Chevalier du Champagne e Maitre Sabreur, nonché fondatore di Sommelier Coach dà i suoi consigli per non sbagliare.
Aperitivo? Un Prosecco, grazie!
Ideale come accompagnamento a degli stuzzichini mentre si aspettano gli amici per la cena. Prodotto con il metodo Martinotti o Charmat, quindi con la rifermentazione in grandi recipienti, regala freschezza e vivacità che ci preparano a una lunga nottata di festa. Il consiglio è di scegliere una tipologia Brut o Extra-dry, in modo che non sia troppo zuccherino, ancor meglio se nella versione Prosecco Superiore Docg, dove le note gustative sono ancora più complesse e interessanti.
Cena gourmet con il Metodo Classico Italiano
Differisce dal Prosecco per via della rifermentazione in bottiglia anziché in autoclave. Questo metodo regala bollicine che possono essere anche molti fini, numerose, e che sembrano non terminare mai. Come un ottimo Franciacorta, oppure un Trentodoc, due delle zone più vocate d’Italia per la produzione di bollicine di alta qualità.