Il futuro delle enoteche: mercato, turismo e digitalizzazione
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A Vinitaly Special Edition 2021 arriva forte e chiaro il messaggio di Vinarius, l’Associazione delle enoteche italiane che, durante il convengo “L’enoteca dei prossimi 40 anni. Il Vino, il Turismo, il Territorio, la Digitalizzazione, l’Artigianato Agroalimentare” ha indagato quella che sarà l’evoluzione dell’enoteca del futuro.
“Quello che è emerso - spiega Andrea Terraneo, presidente dell’Associazione – è stato un vero e proprio identikit dell’enoteca dei prossimi quarant’anni: un’enoteca interconnessa con il mondo, capace di essere ambasciatrice del territorio e portavoce di una filiera sempre più sinergica e di qualità. Un attore del sistema in grado di incidere nelle strategie di valorizzazione dei diversi brand che passa anche attraverso un dialogo efficace e strutturato con il territorio e con i diversi protagonisti della filiera.”
Quello che è emerso in modo forte è che l’enoteca di oggi e ancor più quella di domani non è più solo e soltanto una realtà commerciale, ma invece una realtà inserita in un tessuto molto più complesso dove si intersecano settori diversi che devono riuscire a creare sinergie e valore. Un’enoteca che, come ha spiegato Magda Antonioli Corigliano, professoressa di Macroeconomia ed Economia del Turismo all’Università Bocconi, dovrà diventare una vera e propria “hub tra cantine e territorio” per rispondere alle esigenze di un turista che sempre di più cerca la possibilità di vivere esperienze autentiche, un “way of living” più che un “way of life”.
Enogastronomia quindi ma anche turismo e settore agroalimentare, il tutto connesso dalla crescente digitalizzazione e innovazione tecnologica che oggi l’enoteca è chiamata a interiorizzare e declinare in diversi strumenti capaci di capitalizzare questa volontà di racconto per dargli una dimensione globale. Parallelamente sono stati evidenziati quelli che oggi devono essere i principali fattori di governance e di crescita del comparto, sia a livello aziendale delle imprese vitivinicole sia a livello di territori e associazioni coinvolti. Fondamentale per riuscire nell’impresa due ingredienti imprescindibile: un quadro normativo certo e investimenti, anche nella formazione e nella crescita professionale.
“Anche Vinarius – ha concluso Terraneo - come associazione evolverà di pari passo divenendo un soggetto centrale per quella che mi auspico diventerà la sua capacità crescente di raccogliere, leggere, analizzare e interpretare i dati inerenti le preferenze e le tendenze del consumatore”.
Il messaggio uscito dal Convengo è stato rafforzato dalle parole di Milena Piasente, delegata del Ministro del Turismo on. Garavaglia che ha portato il saluto del Ministro ed è intervenuta al termine della relazione per ringraziare dei numerosi spunti emersi di cui ha preso atto e confermando le aperture del nuovo ministero alle tematiche esposte.
Ad animare il convegno, oltre alla professoressa Magda Antonioli Corigliano della Bocconi, sono intervenuti: Carlo Hausmann, esperto di sviluppo rurale, produzioni alimentari tipiche e agriturismo; Tabita Miotto, di Butterfield & Robinson, tour operator canadese; Aldo Borelli, direttore scientifico e general manager R&S management, esperto in digitalizzazione; Maurizio Zanella, Presidente di Ca’ del Bosco, produttore in Franciacorta. Il tutto moderato da Andrea Pamparana, giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano, attualmente vicedirettore del TG5, al quale, al termine delle relazioni, il presidente Terraneo ha conferito il Premio Vinarius come “ambasciatore” delle enoteche italiane.