Cantina Italia, ecco le giacenze di vino italiano al 31 luglio
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Le giacenze italiane di vini e mosti ammontano, al 31 luglio 2022, a 47,4 milioni di ettolitri (hl) in aumento del 4% rispetto ai 45,2 milioni di ettolitri che risultavano in cantina al 31 luglio 2021.
Più precisamente, le giacenze di vini Dop sono superiori dello 2,3% rispetto allo scorso anno; i vini Igp del 7,7%; i vini varietali registrano un surplus del 3,5%; le giacenze di vini generici risultano essere superiori del 2% rispetto allo scorso anno; le giacenze totali di vini sono superiori dello 3,7% rispetto al 2021; i mosti segnano un più 22,1%; il vino nuovo ancora in fermentazione meno 37,4%, ma con volumi ridotti quindi decisamente più sensibili alle variazioni percentuali.
Rispetto alla precedente rilevazione (30 giugno 2022), i dati contenuti nei registri telematici segnano una riduzione delle scorte pari a 4,3 mln di hl di vini e mosti su base mensile, anche se va ricordato che questi dati registrano più propriamente gli spostamenti e non necessariamente le vendite di vino.
Dal confronto della rilevazione di luglio 2022 (luglio 2022 su giugno 2021) con quella di giugno 2022 (giugno 2022 su giugno 2021), sembra confermarsi una tendenza, seppur ancora in forma contenuta, di leggero aumento delle scorte.
Si mantiene, infatti, il surplus delle giacenze totali (vini e mosti) anche se scende dal 5% rilevato a giugno (giugno 2022 su giugno 2021) al 4% della rilevazione di luglio (luglio 2022 su luglio 2021), così come il dato riferito alle scorte di soli vini che da un +3,8% della rilevazione di giugno 2022 passano ad un +3,7% della rilevazione di luglio. Sulle singole voci, le scorte dei vini Dop passano da un +2,8% della rilevazione di giugno ad un più contenuto +2,3% della rilevazione di luglio; anche i vini a Igp confermano il surplus, passando da un +7,6% registrato a giugno ad un +7,7% di luglio. Crescono, anche se di poco, le scorte dei vini generici che passano da un +1,6% di giugno ad un +2% di luglio, così come quelle dei vini varietali che passano da un meno 0,4% ad un +3,5%, anche se va detto che i numeri in valore assoluto sono contenuti e quindi più soggetti alle oscillazioni.