Vini, spiriti e aceti guidano il Made in Italy agroalimentare nel mondo (con un quarto del fatturato export)
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I risultati dell’export nei primi 11 mesi del 2018 confermano le potenzialità del made in Italy nel mondo, soprattutto in Polonia, USA e Australia. Vino, spiriti e aceti rappresentano circa il 24% del fatturato totale dell'export agroalimentare 2018.
A fare la differenza sono i vini DOP e IGP, ma sono state ottime le performance anche nel comparto acquaviti e liquori. Gli aceti rimangono stabili e spiccano soprattutto negli Stati Uniti, Germania e Francia.
Le esportazioni di vini DOP sono cresciute in valore del +13%, contro il +4% dell’aggregato vini e mosti nel suo complesso. La quota export cumulata di DOP e IGP ha raggiunto una incidenza superiore al 50 % sui 5 miliardi 895 milioni dell’export 2018 aggregato.
I mercati che hanno dato maggiori soddisfazioni in termini di variazioni percentuali sui valori sono: in territorio Ue la Polonia con + 22%, in territorio extra Ue l’Australia con un + 21%. Gli Usa mantengono saldo il primato come prima destinazione in valore con un miliardo e 373 milioni di Euro. I mercati storici come la Germania ed il Regno Unito confermano andamenti positivi rispettivamente con +4% e + 2,5 % in valore.
Molto brillante la performance del comparto delle acquaviti e liquori, che ha sfiorato la quota di un miliardo di euro, con una spinta del +24% sull’anno precedente. Una spinta tanto più importante perché veniva già dall’interessante +14,4% registrato nel 2017.
Negli Stati Uniti un balzo in avanti del 47,5 % in valore: il dato negli USA può essere letto anche alla luce delle azioni promozionali che l’anno scorso ICE e aziende associate a Federvini hanno realizzato negli Stati Uniti ed in Canada con un “road show” dedicato al mondo degli aperitivi, liquori, amari, distillati, tipici della tradizione italiana. L’iniziativa è stata resa possibile grazie ai fondi straordinari per il Made in Italy, messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico; l’iniziativa sarà replicata anche quest’anno.
Merita di essere ricordata anche la campagna straordinaria di ICE per promuovere il vino italiano sui mercati Usa e Cina, “Italian Wine – Taste the Passion”: i primi riscontri sono tutti positivi.
Gli aceti rimangono stabili nella crescita, in valore, si attesta sui 240 milioni di Euro con una variazione positiva pari al 2 %. Tra i mercati più performanti spiccano gli Stati Uniti con 73 milioni di Euro, la Germania con 40 milioni di Euro e la Francia con 23 milioni di Euro.
“I dati dei primi 11 mesi del 2018 mostrano un bilancio lusinghiero per l’export di vini, acquaviti e liquori con la prospettiva che questi dati possano ulteriormente migliorare sui 12 mesi– dichiara Sandro Boscaini, Presidente di Federvini. Abbiamo una ulteriore conferma che la promozione gioca un ruolo importantissimo per far percepire il valore, la qualità e la varietà dei prodotti che gli operatori del vino e degli spiriti con i loro forti marchi e credibili denominazioni portano nei mercati di tutto il mondo. Questo è il segno distintivo del genius loci italiano”.