Pac: ComAgri Ue decide il rinvio di due anni per la riforma
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La commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha deciso di rinviare di due anni, ossia al 31 dicembre 2022, la riforma della Politica agricola comune e di prorogare i fondi europei attuali. “Esprimiamo soddisfazione per il voto della Commissione Agricoltura che ha di fatto posticipato a due anni il periodo di transizione che accompagnerà le attuali regole della PAC sino alla prossima riforma e che potrebbe quindi estendersi fino al 2022", sottolineano il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, e Federalimentare". "Accogliamo favorevolmente inoltre - continua la nota congiunta - la mancata approvazione dell’emendamento 448 che avrebbe affidato ai Consorzi di tutela alcune funzioni che sono proprie delle Organizzazioni di Produttori, quali la concentrazione dell’offerta e la possibilità di commercializzare direttamente il prodotto dei propri associati. Se l’emendamento fosse passato, sarebbe stato alterato il ruolo che la stessa legislazione comunitaria fissa per i Consorzi, ovvero la tutela giuridica delle denominazioni e l’attività di valorizzazione e promozione delle indicazioni geografiche”.
L'emendamento respinto dalla commissione tentava infatti di equiparare i ruoli delle Organizzazioni di Produttori a quelli dei Consorzi di tutela. “Riteniamo che qualora le funzioni attualmente attribuite alle Organizzazioni di Produttori venissero estese anche ai Consorzi, si genererebbero effetti distorsivi sul mercato anche a danno dei consumatori e degli stessi produttori associati”, osservano Agrinsieme e Federalimentare. Secondo le quali, inoltre, “è assai positiva la volontà espressa dal Parlamento di consentire la naturale scadenza dei programmi di sostegno all’interno del quadro OCM, così come l’approvazione degli emendamenti 451 e 452 sul vino, che ha consentito di correggere alcune criticità di carattere puramente formale che avrebbero complicato le operazioni di vinificazione che avvengono in zone viticole tra esse limitrofe”.
"Dopo oltre 200 votazioni diamo il via libera ai regolamenti transitori per estendere di due anni l’attuale Pac e non di un solo anno come proponeva l’Esecutivo Ue - sottolinea Paolo De Castro, membro della commissione Agricoltura -. Il nostro testo rappresenterà la base su cui avviare i negoziati inter-istituzionali con l’Esecutivo e i ministri Agricoli Ue , con l’obiettivo di un accordo sul testo entro la scadenza della presidenza di turno croata, il 30 giugno”. Manteniamo gli attuali livelli di finanziamento della Pac - specifica l'europarlamentare - evitando "il 4% dei tagli sui pagamenti diretti (sono 144 milioni di euro l’anno) e di oltre il 15% sullo sviluppo rurale (230 milioni l’anno). Estendiamo di due anni i programmi operativi, ma anche i diritti di impianto permettendo ai nostri viticoltori di salvaguardare migliaia di ettari di potenziale produttivo".