Pallini: timori per i possibili dazi in Usa, mercato da 2 miliardi per vino e spiriti
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"Gli Stati Uniti per i vini e gli spiriti italiani - continua - rappresentano il primo mercato di sbocco, con circa 2 miliardi di euro sui 10 miliardi totali di export verso il resto del mondo e il governo ha anche investito per il Vinitaly a Chicago per lanciare sul mercato americano player anche più piccoli". Pallini sottolinea che purtroppo si tratta di un déjà vu. "Non vogliamo una guerra commerciale sui dazi come è avvenuto già in passato. Durante il suo primo mandato Trump ha utilizzato i dazi come strumento di sviluppo dell'economia statunitense. Tra l'altro, ha sfruttato in suo favore alcune condizioni che provenivano da diverbi a livello comunitario prima sull'alluminio e poi per il caso Airbus-Boeing, battaglie commerciali molto diverse che non c'entravano nulla con il settore agroalimentare".
Ancora fresca è la memoria di perdite per l'export del 40% per il settore dei liquori italiani, come Limoncello e Amari, quando nel 2019, nell’ambito della controversia tra Airbus e Boeing, gli Stati Uniti imposero dazi su molti prodotti europei, inserendo quasi tutte le categorie merceologiche alimentari con il meccanismo del 'Carosello' ovvero la possibilità di cambiare periodicamente le percentuali e le tipologie. I dazi vennero sospesi nel 2021 per 5 anni e dunque, a luglio 2026 scade la sospensione.
L'introduzione di dazi al made in Italy non solo graverebbe sui produttori italiani ma farebbe aumentare i prezzi allo scaffale per i consumatori americani, una sorta di "tassa indiretta" che ridurrebbe la possibilità di accedere a tali prodotti. "La promessa di Trump di combattere il carovita, uno degli elementi che lo hanno portato a vincere le elezioni, si scontrerebbe con l'aumento dei prezzi allo scaffale dei prodotti importati" osserva Pallini.
Di qui l'appello di Federvini al governo e alla diplomazia affinché "si metta all'opera per lavorare con l'Unione europea intanto per fare una prima mossa e poi trovare un modo di rafforzare il dialogo con gli Stati Uniti. Sappiamo che non è facile bisogna adoperarsi in questa direzione".