Cina: cala l'import di vino (-8%) ma il mercato si apre a più tipologie e sale la qualità
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Lo scorso anno è stato particolarmente difficile per il mercato del vino cinese, con volumi importati in calo per la prima volta dal 2014 (-8%). Il rapporto Wine Intelligence China Landscapes 2019 rileva tuttavia che i consumatori cinesi mostrano segni di sviluppo in quanto vi è stata una significativa crescita (da una piccola base) nei volumi di vino provenienti da diversi paesi tra il 2014 e il 2019. Sebbene la Francia sia ancora il leader del mercato, la sua quota sta gradualmente diminuendo, mentre i vini australiani guadagnano popolarità insieme ad altri paesi, in particolare Cile e Italia. Inoltre, crescono i produttori di vino che esplorano diverse opzioni per raggiungere i consumatori, come Internet, piattaforme di social media e canali DTC (direct-to-consumer).
Questa diversificazione potrebbe significare che il mercato del vino cinese stia diventando sempre più frammentato. Potrebbe anche essere un segnale di progressione e che stia iniziando ad assomigliare ad altri mercati internazionali. Ad esempio, i consumatori cinesi iniziano ad acquistare vini di migliore qualità ed espandere il loro repertorio a tutti i tipi di vini, tra cui gli spumanti, invece di attenersi tradizionalmente ai vini rossi. Inoltre, il loro repertorio di paesi di origine si è ampliato sia per consapevolezza che per consumo, grazie a una maggiore gamma di vini disponibili, ed è evidente sia nei dati di Wine Intelligence che in quelli di IWSR. Ciò potrebbe in parte spiegare perché, nonostante il calo dei volumi di vino importato, il valore sia rimasto relativamente stabile, crescendo del 2,1% nel 2018.
L'e-commerce contribuisce anche alla diffusione del vino in Cina, dato che il 46% dei consumatori dichiara di aver acquistato vino da negozi online e la penetrazione dello shopping online è in media di circa il 40% nella maggior parte dei segmenti di consumo, compresi gli acquirenti tra i 40 anni e i 54 anni. Sebbene la frequenza degli acquirenti online non sia cambiata nell'ultimo anno, stanno spendendo di più rispetto a prima. Il 28% di coloro che hanno effettuato acquisti online negli ultimi sei mesi ha speso 400 RMB (poco più di 51 euro) e oltre, mentre questo dato era solo del 21% nel 2016. Ciò dimostra ancora una volta che i consumatori si stanno evolvendo, diventando più sofisticati.
"Gli ultimi dati di approfondimento - ha dichiarato Richard Halstead, direttore delle vendite - stanno iniziando a mostrarci come sarà la Cina quando sarà un mercato maturo. La popolazione di alcolici importati continua a crescere, ma non è più la rapida crescita di alcuni anni fa. All'interno di questo pubblico, il mix di prodotti si sta diversificando e il vino bianco e il rosè stanno iniziando a conquistare un pubblico (anche se relativamente piccolo), mentre il canale online è emerso come metodo di acquisto affidabile. Almeno per ora, la sfida del marketing riguarderà la costruzione della frequenza degli acquisti presso i 52 milioni di bevitori di vino importato. Al momento stanno acquistando, in media, circa una bottiglia di vino importato al mese, rispetto a una media di una bottiglia alla settimana per i bevitori regolari di vini del Regno Unito. Fornire più occasioni e motivazioni per il consumo di vino sarà la chiave per aumentare l'impegno del consumatore cinese nella categoria".