13 Marzo 2025
Federvini: no all’escalation tariffaria sulle due sponde dell’oceano
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di Vittoria Alerici
| in News
Grandissima preoccupazione per la prospettiva di dazi transatlantici su vini e spiriti a livelli che sarebbero evidentemente insostenibili - rende noto Federvini, l’associazione confindustriale di produttori di vini, spiriti e aceti - e per una escalation tariffaria che avrebbe effetti dirompenti su entrambi i lati dell’Atlantico. I danni sarebbero ingenti e probabilmente irreparabili, coinvolgendo filiere produttive, decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori, sia negli Stati Uniti sia in Europa.
Federvini, in linea con le posizioni espresse dalle associazioni europee di settore, ribadisce l’importanza di tenere vini e spiriti fuori da queste controversie commerciali che non riguardano il settore agroalimentare.
Già in passato il comparto ha pagato a caro prezzo dazi imposti per motivi estranei al settore: non possiamo permettere che ciò si ripeta, afferma l’Associazione, con effetti potenzialmente ancora più drammatici. Guardando alle sole esportazioni italiane verso gli USA parliamo di un valore di circa 2 miliardi di euro all'anno
Federvini lancia un appello alle istituzioni italiane, europee e statunitensi affinché lavorino con urgenza a soluzioni condivise, scongiurando nuove misure restrittive e tutelando un commercio transatlantico che, nel tempo, ha generato benefici reciproci.
Federvini, in linea con le posizioni espresse dalle associazioni europee di settore, ribadisce l’importanza di tenere vini e spiriti fuori da queste controversie commerciali che non riguardano il settore agroalimentare.
Già in passato il comparto ha pagato a caro prezzo dazi imposti per motivi estranei al settore: non possiamo permettere che ciò si ripeta, afferma l’Associazione, con effetti potenzialmente ancora più drammatici. Guardando alle sole esportazioni italiane verso gli USA parliamo di un valore di circa 2 miliardi di euro all'anno
Federvini lancia un appello alle istituzioni italiane, europee e statunitensi affinché lavorino con urgenza a soluzioni condivise, scongiurando nuove misure restrittive e tutelando un commercio transatlantico che, nel tempo, ha generato benefici reciproci.