Federvini e Vinitaly, attori del comparto tutti uniti per essere pronti a ripartire
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Gli scenari che la diffusione del coronavirus COVID-19 sta ponendo sotto gli occhi di tutti rendono assai improbabile una soluzione a breve termine. I collegamenti internazionali, se prima erano di fatto azzerati, oggi sono persino formalmente inibiti. La ristorazione, canale di elezione per i nostri vini, è ormai anche normativamente inattiva. La disponibilità degli operatori esteri a venire in Italia, anche per i mesi a venire, è difficile che possa essere riacquisita velocemente.
Al termine di un’ampia consultazione, tenendo conto della rilevanza che l’appuntamento di Vinitaly 2020 rappresenta per le Aziende e per il settore vitivinicolo nazionale, Piero Mastroberardino, Presidente del gruppo Vini di Federvini e dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità - Grandi Marchi, rompe gli indugi e invita Veronafiere a continuare la riflessione per ripensare l’evento in una modalità diversa, compatibile con il mutato scenario globale:
“Non ci sono le condizioni per assicurare agli espositori e ai partecipanti un evento di livello internazionale nel solco della storia di Vinitaly – afferma Piero Mastroberardino –. La professionalità e l’autorevolezza di Veronafiere vanno convogliate verso iniziative di rilancio del settore.”
Superato l’isolamento legato al contagio, sarà necessario ripartire con eventi di tipo istituzionale, che richiamino l’attenzione sul rilancio del comparto, allo scopo di superare le forti criticità in atto. “Sono convinto – prosegue Piero Mastroberardino – che potremo raccogliere, con Veronafiere, gli sforzi che il Governo e il Parlamento stanno compiendo in queste ore per il sostegno alle filiere del Made in Italy”. Va messa in atto una strategia che veda coinvolte nell’immediato le parti istituzionali e a seguire nuovamente gli operatori, una volta ristabilite condizioni commerciali e competitive sostenibili.