Confindustria chiede misure di sostegno al sistema produttivo per l'emergenza Coronavirus
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L’emergenza legata all’epidemia da Covid-19 desta forte preoccupazione nel sistema produttivo, soprattutto dopo la scoperta di focolai in Italia. In particolare, da un’indagine effettuata da Confindustria sulle imprese, emerge che il 65% dei rispondenti ha registrato impatti sulla propria attività a causa della diffusione del Covid-19 in Italia. La percezione è stata più alta della media in Lombardia e Veneto, dove si è attestata intorno al 70%.
A oggi, la diffusione del Covid-19 in Italia sta causando soprattutto danni al fatturato delle aziende, come indicato dal 27% dei rispondenti. Per la manifattura, il 60% delle imprese intervistate ravvisa degli effetti negativi, con problemi più evidenti per il settore dell’abbigliamento e della lavorazione dei pellami, della chimica e dell’elettronica. L’impatto è risultato pervasivo per le attività di alloggio e ristorazione, dove il 99% dei rispondenti ha segnalato di aver subito effetti negativi, nonché per tutte le attività legate ai servizi di trasporto.
Si tratta ovviamente di stime preliminari. Gli effetti saranno anche peggiori a seguito dell’estensione delle restrizioni su tutto il territorio nazionale disposta con il DPCM dello scorso 9 marzo. Pertanto, Confindustria ha elaborato una serie di proposte volte a fronteggiare la crisi economica e sociale indotta dalla progressiva espansione dell’emergenza epidemiologica.
Il documento articola interventi urgenti per il Paese su quattro direttrici prioritarie:
- rilanciare gli investimenti pubblici per sostenere la domanda interna, l’attività produttiva e l’occupazione;
- garantire nell’immediato la liquidità delle imprese attraverso vari strumenti, tra cui la sospensione dei pagamenti di imposte e contributi e la previsione di agevolazioni finalizzate alla concessione di nuove linee di credito, soprattutto per il finanziamento del circolante;
- prevedere interventi di sostegno all’occupazione, attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per sostenere settori e filiere in crisi;
- prevedere procedure omogenee su tutto il territorio nazionale per garantire la continuità produttiva, evitando interventi frammentari e contraddittori tra i vari livelli di Governo.